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Grazia Deledda e Sebastiano Satta, scrittori a fumetti

Grazia Deledda e Sebastiano Satta, scrittori a fumetti

SASSARI. La Storia come bacino inesauribile di storie da raccontare. Attraverso il linguaggio del fumetto e dell'illustrazione. Guarda spesso al passato Manuele Mureddu, in particolare a quello...

27 maggio 2017
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SASSARI. La Storia come bacino inesauribile di storie da raccontare. Attraverso il linguaggio del fumetto e dell'illustrazione. Guarda spesso al passato Manuele Mureddu, in particolare a quello della Sardegna. Dove a scelto di tornare, e di restare, dopo aver studiato a Roma alla scuola internazionale di comics. A Nuoro è nato, vive e disegna. Negli ultimi tempi ha concentrato la sua attenzione su alcune delle figure più importanti della cultura sarda, nuoresi come lui.
Ecco quindi lavori come “La danza dei corvi”, fumetto liberamente ispirato al capolavoro di Salvatore Satta “Il giorno del giudizio”. Il primo volume è uscito con il marchio dell’associazione Betìstoria, con la quale Mureddu, più recentemente, ha pubblicato “Tre novelle” di Grazia Deledda (con tre racconti della scrittrice barbaricina accompagnati dalle sue illustrazioni e da quelle di Maurizio Brocca) e “Ube Fis?”, che descrive il legame di amicizia tra l’artista Francesco Ciusa e il poeta Sebastiano Satta nel momento in cui lo scultore crea la celebre opera “Il fromboliere”, che si può ammirare, come altri suoi magnifici lavori, al Tribu di Nuoro.
«Un dialogo immaginario – spiega Mureddu – perché Sebastiano Satta era già morto da molto tempo quando Ciusa, alla fine degli anni Trenta, lavora a quella straordinaria statua. Unica perché a differenza di altre non fece delle copie. Però Satta era per Ciusa l’intellettuale di riferimento e questo incontro impossibile mi serviva per mettere in risalto i tormenti dello scultore, in un periodo difficile, durante il quale aveva scelto di trasferirsi a Orgosolo». Un racconto formato da tavole che Mureddu ha avuto la possibilità di esporre proprio accanto alle opere di Francesco Ciusa. «Su proposta del direttore del Man, Lorenzo Giusti, che da poco aveva preso in gestione gli spazi del Tribu – sottolinea il disegnatore – tra dicembre e gennaio è stata organizzata questa mostra di cui sono estremamente orgoglioso». (f.c.)
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