La Nuova Sardegna

Denaro e progetti L’Unione europea ora punta sulle città

di Andrea Massidda
Denaro e progetti L’Unione europea ora punta sulle città

Incontro con i sindaci di Sassari, Cagliari e Olbia Un orizzonte comunitario per disegnare il futuro

23 maggio 2017
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SASSARI. La coesione sociale costantemente minacciata, i rischi di vulnerabilità urbana dovuti all’inquinamento, al consumo energetico e al cambiamento climatico. E ancora i processi di sviluppo che vanno innescati in tempi stretti con l’obiettivo di produrre benessere generalizzato e occupazione. Tematiche scottanti e più che mai attuali che ora l’Unione europea intende aggredire coinvolgendo non soltanto i governi nazionali dei suoi Stati membri, ma andando a rivolgersi più o meno direttamente alle città. Una vera e propria sfida che in Sardegna i tre centri urbani principali individuati dalla Regione – ossia Cagliari, Sassari e Olbia – si dicono pronti ad accettare usufruendo di svariati milioni di euro, ma anche assumendosi la responsabilità di rendere conto direttamente a Bruxelles dei progetti attuati. Se n’è discusso ieri pomeriggio a Sassari nel corso di un seminario dal titolo “Agenda urbana Ue: prove tecniche di co-progettazione Regione e Città”, organizzato dal Dipartimento PolComing dell’ateneo turritano, diretto da Antonietta Mazzette, per proporre appunto una riflessione sulle politiche urbane nell’isola in un’ottica europea. Ospiti, sotto il coordinamento di Gianna Masu, docente all’università di Sassari di Diritto e politiche europee per lo sviluppo, alcuni dirigenti regionali (Vincenzo Cossu, Luca Galassi e Marco Naseddu) e soprattutto i sindaci dei tre centri urbani investiti di questo importante compito: il padrone di casa Nicola Sanna, il primo cittadino di Cagliari Massimo Zedda e quello di Olbia Settimo Nizzi.

Il ruolo delle città. Come ha fatto notare si dall’inizio del suo intervento l’architetto Vincenzo Cossu, finalmente l’Unione europea ha deciso di assegnare alle città il loro ruolo storico e fondamentale. «La città non è un insieme di case – ha detto il dirigente regionale citando il celebre urbanista Edoardo Salzano –, ma la Casa di una società, di una comunità, cioè quel luogo che gli uomini hanno creato quando hanno dovuto vivere insieme per svolgere una serie di funzioni che non potevano svolgere da soli. Nei secoli – ha aggiunto Cossu – oltre alla necessaria funzione abitativa, le città hanno servito non gli interessi del singolo ma la comunità in quanto tale». Una lunga premessa per poi dire che la stessa città ora attraversa una crisi profonda, il cui manifesto è forse l’esclusione e l’inospitalità nei confronti delle fasce più deboli della popolazione: dai vecchi ai migranti, dai malati ai poveri. «E tuttavia – ha concluso Cossu – per varie e importanti ragioni la dimensione urbana rappresenta un livello sempre più strategico nello scenario europeo». Da qui il Patto di Amsterdam del 30 maggio 2016, che fissa il vero esordio dell’Agenda urbana, con i Comuni protagonisti dei fondi europei e non più soltanto beneficiari. «L’Europa si è accorta – ha detto Massimo Zedda – che i comuni sono in grado di gestire bene i fondi». E Nicola Sanna: «Lavoriamo su idee finanziate soltanto ora, ma che abbiamo pensato da dieci anni. È stato un sforzo molto positivo».

I primi progetti. Se gli altri rappresentanti della Regione si sono soffermati in aspetti molto tecnici, i tre primi cittadini presenti al seminario hanno orgogliosamente illustrato come utilizzeranno i soldi (si parla di 45 milioni equamente divisi per le tre città). A Sassari sarà riqualificato il vecchio mercato civico, che dovrà diventare luogo di aggregazione culturale, di inclusione sociale e di valorizzazione dell’identità e della cultura sassarese. Progetti importanti anche per la valorizzazione della valle del Rosello, con un parco urbano a servizio del quartiere di San Donato, e della Frumentaria.

«A Cagliari – ha spiegato Massimo Zedda – si lavora a un intervento di rigenerazione urbana sui quartieri di Is Mirrionis e San Michele, che non si possono considerare periferici». Grandi progetti anche a Olbia, con il sindaco Nizzi che annuncia la propssima realizzazione “MusMat”, l’ex mattatoio, che ora diventerà la Casa della Musica, la trasformazione in biblioteca del Teatro Michelucci e la riqualificazione, accordo con la diocesi, del vecchio ospizio, di San Ponziano.

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