La Nuova Sardegna

“Because the light” L’illuminazione arriva in un giorno qualunque

di Grazia Brundu

L’e-book della giornalista sassarese Eugenia Da Bove Viaggio ispirato agli scrittori della “beat generation”

21 maggio 2017
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SASSARI. “Because the light” (AM&D, 72 pagine, 2,99 euro) è un ebook, da leggere nei pomeriggi i d’estate. È il modo migliore per lasciarsi sorprendere dal “satori”, l’illuminazione che si apre nel mezzo di una giornata irripetibile e qualunque, e che i versi di Eugenia Da Bove, giornalista, fotografa e appassionata d’arte, catturano con una scrittura attenta a stati d’animo e atmosfere.

Valga come esempio, «Satori sull’autobus delle 14.10/ disintossicazione dall’idea/ della necessità del mondo./ Gettiamo uno sguardo/ sulla sorprendente realtà:/ esistiamo qui e ora/ e non è affatto normale». Il volume nasce, spiega l’autrice sassarese, «quasi per gioco, dall’amicizia e dalla collaborazione con due artisti straordinaricome Mario Pischedda e Renato Fancellu». E il risultato, curato dalla casa editrice cagliaritana AM&D, è un’esperienza sensoriale che fonde le parole con i paesaggi sognanti dipinti da Fancellu e la potente serie fotografica “Nocturnal Walks” di Pischedda. C’è anche una colonna sonora, attivabile con un click. Da Bove, infatti, contribuisce in prima persona all’illustrazione dell’ebook con alcuni scatti e a ciascuno affianca un link che rimanda a brani, tra gli altri, dei Doors, di John Coltrane, dei Talking Heads, dei King Crimson. La musica e la cultura americana sono una delle grandi passioni di Eugenia Da Bove, «fin dal primo viaggio negli States, a diciassette anni, all’inizio degli anni Ottanta». Una passione rispecchiata nelle poesie, con rimandi agli scrittori della Beat Generation. In particolare Jack Kerouac e Allen Ginsberg, sui quali si sintonizza la sua idea di una spiritualità , fondata sul qui e ora. Sulla consapevolezza che siamo fatti anche per sbagliare e che la permanenza, è solo un’illusione. In “Because the light”, però, non c’è tristezza e il “satori” arriva quando si sospendono le domande: «Il cielo è così grande./ Potremo mai riempirlo?/ Guardando il tuo vestito/ così azzurro/ non sembra possibile./ Non credo che tu/ incontrerai mio padre/ e sarai mia madre./ Eppure è già accaduto./ Tutto è possibile».

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