La Nuova Sardegna

Dal Monte Perdedu alla Mole Antonelliana: la storia di “Forbici d’oro”

Dal Monte Perdedu alla Mole Antonelliana: la storia di “Forbici d’oro”

SEULO. Dopo Ospitone (di cui non ci sono ovviamente tracce nell’anagrafe) il figlio più illustre di Seulo è Peppino Ligas, sarto di Norberto Bobbio e Carlo Casalegno. Un nome che dalla Barbagia (dov’e...

13 maggio 2017
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SEULO. Dopo Ospitone (di cui non ci sono ovviamente tracce nell’anagrafe) il figlio più illustre di Seulo è Peppino Ligas, sarto di Norberto Bobbio e Carlo Casalegno. Un nome che dalla Barbagia (dov’era nato nel 1902) approda sotto le Alpi. Il padre Camillo faceva il pastore nei pascoli di Oringias e contemplava la quercia millenaria di Corongias. Un fratello, Salvatore, si trasferisce a Bolotana dove apre una bottega di sarto da uomo, lo raggiunge Peppino che ha la passione per il cucito. Per due sarti a Bolotana non c’è lavoro, Peppino si trasferisce a Macomer, allora centro industriale per la presenza dei grandi casari del pecorino romano. Nel tempo libero dall’imbastire stoffe e fodere Peppino divora tutti i classici della letteratura italiana.

Dal sarto di Seulo-Macomer si fanno servire i grandi avvocati, i nuoresi Gonario Pinna, Luigi Oggiano, Pietro Mastino, i sassaresi Arnaldo Satta Branca e Nino Marras, l’oristanese Piero Soggiu, da Cagliari ci vanno anche il liberale Francesco Cocco Ortu e il sardista Titino Melis. A Macomer è Peppino Ligas a stampare la rivista sartoriale “Arte nostra”. Nella chiesa di San Pantaleo sposa una donna di Torralba, Gavina Fiori. Nasce il primogenito, Camillo come il nonno. Poi Gemma.

Il salto sotto la Mole Antonelliana nel 1935. Bottega in via Pastrengo, è subito un successo, venti dipendenti, succursali in Spagna e Giappone, conosce lo scultore simbolista Franco Pirastu-Usai ogliastrino. È Pirastu a portargli Bobbio, che col passaparola convince Casalegno a «farsi fare un abito dal sarto sardo».

L’atelier scuola-Ligas veste il sindaco di Torino Amedeo Peyron, il pittore Riccardo Chicco, l’architetto Carlo Mollino costruttore del Teatro Regio. Via Pastrengo a questo punto non basta più. Trasferimento in via Cavour, zona San Carlo. Poi la sede di via Saluzzo dove troneggia "la cassapanca di Seulo" e la foto del primo premio “Forbici d’oro”. Muore nel 1992. Il nome Ligas gira per il mondo.

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