La Nuova Sardegna

“Invisibili”, Padria negli scatti di Vassallo

“Invisibili”, Padria negli scatti di Vassallo

PADRIA. Vale un viaggio sino a Padria “Invisibile”, un’instalazione arte pubblica composta da cinquanta gigantografie che rivestiranno lo spazio urbano. L’iniziativa è inserita nel cartellone...

06 maggio 2017
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PADRIA. Vale un viaggio sino a Padria “Invisibile”, un’instalazione arte pubblica composta da cinquanta gigantografie che rivestiranno lo spazio urbano. L’iniziativa è inserita nel cartellone regionale di Monumenti aperti, di cui parliamo nell’articolo qui in alto. Le immaginisono estratte dalla mostra “La città invisibile”, promossa dalla Fondazione di Sardegna e parte del progetto di ricerca sullo spopolamento dei piccoli dell’isola curato dal collettivo Sardarch. Nato per volontà del sindaco Antonio Sale e di tutta la comunità, il lavoro di Vassallo ha l’ambizione di rovesciare il paradigma proprio di Monumenti aperti ponendo le donne e gli uomini che vivono nei paesi a rischio spopolamento a frapporsi tra lo sguardo e la lettura del paesaggio urbano. Le comunità, insomma, fatte monumento.

« “Invisibile” non è – spiega Vassallo – il semplice trasferimento di una mostra dalla dimensione espositiva a quella pubblica, ma è un vero e proprio atto politico, un gesto di senso, che prova a trasformare la città in uno specchio ineludibile, in cui le rughe si vedono tutte ma, tutto, si vede anche il cuore. Perché le rivoluzioni si fanno per modificare i rapporti tra individui, diceva Luigi Pintor. Si compiono se al centro hanno gli uomini, le loro aspirazioni, la loro dimensione individuale come prima cellula del corpo sociale. Con “Invisibile” la rivoluzione, intesa come alla Pintor, non viene domandata, ma compiuta partendo da sè».

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