La Nuova Sardegna

Viaggio nello scratch con Andrea Cabras

di Grazia Brundu

Il giradischi come uno strumento nel lavoro che il musicista presenterà sabato a Sassari

29 marzo 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Peccato che sabato, a Sassari, alle Messaggerie Sarde (alle 18.30) ci sarà tempo solo per uno showcase di pochi brani e non per un ascolto più lungo. Sarà comunque interessante, e poi le copie di “Experimental Scratch Jazz Experience” adesso sono disponibili anche in Sardegna per ascoltare tutto intero – su cd o su vinile – il primo disco di Andrea Cabras, musicista sassarese residente a Bologna. Sono tredici pezzi strumentali (tranne due, uno dei quali “parlato” dal filosofo-matematico Bertrand Russell, redivivo grazie a internet) tutti composti e suonati da Cabras con tastiere, sintetizzatori, strumenti elettronici, in molti casi arricchiti dall’intervento di ottimi musicisti “analogici”.

Alcuni dei quali saranno presenti in libreria: Edoardo Meledina, Francesco Simula, Alessandro Carta, Peppino Anfossi, Andrea Fanciulli. Andrea Cabras si è avvicinato alla musica negli anni Novanta con la cultura hip hop; è un dj ma non si limita a mixare tra loro brani di altri. Le sue composizioni sono tutte originali, costruite in parte attraverso una tecnica conosciuta come “turntablism”, che permette al giradischi di comportarsi come un vero e proprio strumento all’interno di un organico. Il procedimento è abbastanza complesso per i non addetti ai lavori; però sabato ci sarà modo di saperne di più. Ma anche senza addentrarsi in tecnicismi, basta mettere “Experimental Scratch Jazz Experience” nel lettore cd o sul giradischi e abbandonarsi a un viaggio, che inizia idealmente con “Violetta” e poi attraversa paesi, epoche e stili musicali diversi. In 40 minuti si galleggia rilassati tra musica ambient, riverberi spaziali, echi di musica classica, rotaie con treni in corsa, ritmi dub o da Capoeira, come in “Birimbao”, uno dei brani più esotici del lavoro. Senza rinunciare a un’incursione nel genere funky, con “Walkin on”, che fa pensare a una cover anni Settanta, e invece è una splendida creazione originale. E poi si chiude con “Bertrand” (Russell) e il suo messaggio di ottimismo sul futuro.

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative