La Nuova Sardegna

David di Donatello, un premio per la favola di Cabiddu all’Asinara

di Fabio Canessa
Gianfranco Cabiddu con Ugo Chiti e Salvatore De Mola
Gianfranco Cabiddu con Ugo Chiti e Salvatore De Mola

Miglior sceneggiatura adattata per “La stoffa dei sogni”. Virzì trionfa per la regia e per il suo film “La pazza gioia”

28 marzo 2017
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SASSARI. La notte di Paolo Virzì, miglior regista per la “La pazza gioia” premiato anche come lungometraggio dell’anno, è d’oro anche per Gianfranco Cabiddu. Nella giornata mondiale del teatro, “La stoffa dei sogni”, favola che in qualche modo fa incontrare cinema e teatro, vince uno dei premi più importanti ai David di Donatello: quello per la miglior sceneggiatura adattata.

E il regista sardo, che l’ha scritta insieme a Ugo Chiti e Salvatore De Mola, dedica il riconoscimento a un grande uomo del palcoscenico come Luca De Filippo scomparso poco dopo le riprese del suo film al quale aveva preso parte. Un cameo per un lungometraggio ideato anche come un omaggio al padre Eduardo, con il quale Cabiddu aveva collaborato. Il film, girato interamente all’Asinara, è infatti liberamente ispirato a “L’arte della commedia” del drammaturgo napoletano e alla sua traduzione dell’opera di Shakespeare “La tempesta”. Da quell’idea iniziale si è sviluppata la trama, incentrata sulle vicende di una modesta compagnia di teatranti che naufraga con dei pericolosi camorristi all’Asinara, quando l’isola è ancora un carcere. La sceneggiatura di Cabiddu, Chiti e De Mola ha avuto la meglio su quella firmata da Fiorella Infascelli e Antonio Leotti per un altro film girato l’Asinara con il sostegno della Film Commission, “Era d’estate” che racconta i giorni passati da Falcone e Borsellino sull’isola dove furono trasferiti insieme alle loro famiglie nell’estate del 1985 per motivi di sicurezza, e su quelle di “Fai bei sogni” di Bellocchio, “Naples ’44” di Francesco Patierno, “Pericle il nero” di Stefano Mordini, “Un paese quasi perfetto” di Massimo Gaudioso.

Peccato per le altre otto nomination del film di Cabiddu, nessuna delle quali ha portato alla statuetta. Meritano comunque una menzione almeno le musiche di Franco Piersanti, la scenografia di Livia Borgognoni e gli interpreti principali Sergio Rubini ed Ennio Fantastichini, superati nella corsa al David rispettivamente da Stefano Accorsi (“Veloce come il vento”), e da Valerio Mastandrea (“Fiore”). Per quanto riguarda gli altri premi, da segnalare quello di miglior regista esordiente andato a Marco Danieli per “La ragazza del mondo”, film scritto insieme allo sceneggiatore sassarese Antonio Manca.

Tra gli altri riconoscimenti più attesi, il David alle attrici Valeria Bruni Tedeschi (“La pazza gioia”) e Antonia Truppo (“Indivisibili”). E poi il premio speciale che Giuliano Montaldo, presidente dell’Accademia del cinema italiano, ha consegnato a Roberto Benigni. Infine da segnalare come un altro riconoscimento per il cinema sardo è comunque arrivato da questa edizione dei David. Come da tradizione il premio per il miglior cortometraggio era già stato annunciato da tempo. A vincerlo Mario Piredda, regista originario di Badesi, con “A casa mia” interamente girato in Sardegna.

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