La Nuova Sardegna

fiera dell’editoria

di Roberto Sanna

SASSARI. Grazia Deledda e le sue opere entrano ufficialmente nel mondo della scuola. A novantuno anni di distanza dall’attribuzione del Premio Nobel (unica scrittrice italiana ad aver ricevuto il...

22 marzo 2017
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SASSARI. Grazia Deledda e le sue opere entrano ufficialmente nel mondo della scuola. A novantuno anni di distanza dall’attribuzione del Premio Nobel (unica scrittrice italiana ad aver ricevuto il riconoscimento) il Ministero per l’Istruzione ha varato il progetto “Grazia Deledda, donna e scrittrice, a novant’anni dal Nobel per la lettura” dedicato alle scuole. Il Miur mette a disposizione, con un bando per partecipare al quale c’è tempo fino al 31 di maggio,risorse per iniziative che potranno riguardare lo studio della biografia e della scrittura letteraria di Grazia Deledda; l’analisi della lingua ibridata usata dalla scrittrice, ovvero la contaminazione tra il codice linguistico isolano e quello continentale; l’approfondimento dei caratteri mitici e archetipici del paesaggio sardo o la riflessione sui temi dell’eros, della libertà e dei pregiudizi all’interno della produzione deleddiana.

Nelle intenzioni della ministra Valeria Fedeli è il primo passo di un percorso a più ampio raggio: «Partiamo da Grazia Deledda, figura di spicco del nostro patrimonio culturale -– ha dichiarato –, ma vogliamo che nelle nostre scuole ci sia sempre maggiore spazio e maggiore attenzione, in tutte le discipline, per le straordinarie donne del passato e contemporanee che con il loro impegno e le loro intelligenze hanno costruito e continuano a costruire un patrimonio culturale, artistico e scientifico che il mondo ci invidia». Le linee guida sono contenute nel bando: ogni istituto potrà scegliere di declinare i percorsi di approfondimento in modo differente in base al grado di istruzione delle ragazze e dei ragazzi: per il primo ciclo si potranno proporre, ad esempio, rappresentazioni grafiche delle descrizioni paesaggistiche deleddiane o drammatizzazioni di racconti; oppure percorsi di contestualizzazione all’interno del panorama storico-letterario della prima metà del Novecento e interpretazione «situata» delle opere della scrittrice in relazione all’eredità deleddiana riconosciuta in certa scrittura letteraria contemporanea per gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Il mondo culturale sardo ovviamente plaude all’iniziativa che mette al centro dei riflettori del mondo scolastico una scrittrice spesso tenuta ai margini e in diverse circostanze mal digerita.

«Trovo molto interessante l’iniziativa e il fatto che sia aperta agli studenti delle Scuole di ogni ordine e grado – dice la docente universitaria Eugenia Tognotti –. Affrontare, con diversi approcci una figura di donna come quella di Grazia Deledda, nell’epoca e nel particolare contesto in cui visse, consentirà di riportare alla luce una figura straordinaria di donna, una delle protagoniste del cambiamento della società e del costume nel Novecento italiano. Credo che sia un’occasione irripetibile anche per la riscoperta di una un’isola fuori dalle rotte del voyerismo e dell’immaginario turistico, una Sardegna diversa che rivive in una scrittura ‘disadorna’ , capace di dare corpo ad una fusione quasi carnale tra personaggi e luoghi, tra stati d'animo e paesaggi».

Già lo scorso anno le opere della Deledda erano state al centro di un importante progetto a carattere nazionale, con la nomina di Aldo Maria Morace, docente di Letteratura italiana all’Università di Sassari, alla presidenza del Comitato che sta curandol'Edizione nazionale dell'Opera Omnia di Grazia Deledda. «Un progetto che con questa nuova proposta assume un respiro ancora più ampio - commenta Morace -. Questo progetto del Miur innesca una sorta di cortocircuito virtuoso, le opere della Deledda meritano ampiamente di entrare nei programmi scolastici dalla porta principale. Non posso che fare i complimenti a chi ha avuto questa idea e a chi l’ha materialmente realizzata».

Un grande lettore di Grazia Deledda è da sempre lo scrittore Flavio Soriga, che racconta così il suo percorso: «All’inizio, a scuola, ho sofferto molto i libri della Deledda e soprattutto il deleddismo – dice –. Col tempo ci sono ritornato e ho riletto i libri, apprezzandoli come meritano, mentre il deleddismo secondo me resta un problema. Una cosa che mi viene in mente è che, secondo me, per uno scrittore non è mai bello essere imposti a scuola, si rischia di avere un approccio sbagliato. Io, parlando da piccolo scrittore rispetto a Grazia Deledda, non sarei contento se nelle scuole venissero imposti i miei libri».

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