La Nuova Sardegna

Il giallo dell’anfora del VI secolo avanti Cristo ritrovata nelle campagne di Sedilo

Il giallo dell’anfora del VI secolo avanti Cristo ritrovata nelle campagne di Sedilo

Un manufatto di terracotta dipinta è di origine greca. Mistero su come sia arrivato nell’isola, forse con i Fenici

18 marzo 2017
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SEDILO. I carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della compagnia di Ghilarza, quelli dello Squadrone eliportato “Cacciatori” Sardegna di Abbasanta e della stazione di Sedilo, nel perquisire la cantina dell’abitazione di un allevatore 51enne del luogo, si sono trovati di fronte ad un vaso, in eccellente stato di conservazione, e ad altri frammenti di particolare interesse storico-archeologico (verosimilmente risalenti all’epoca medievale).

Il reperto è stato sequestrato e inviato al Nucleo Carabinieri Tutela patrimonio culturale di Cagliari che insieme agli specialisti della Soprintendenza archeologia di Cagliari, lo sottoporranno ai necessari esami tecnico-scientifici di laboratorio per stabilirne l’epoca e la provenienza.

Il vaso, verosimilmente di origine greca (riferibile a Kórinthos), molto raro, potrebbe risalire al VI secolo a.C. e se dovesse esserne confermata l’autenticità avrebbe un valore inestimabile. La posizione dell’allevatore è al vaglio degli inquirenti. Probabilmente si tratta di un alabastron: un contenitore porta profumi che deve il suo nome all’alabastro, materiale con cui venivano fabbricati questi piccoli vasi nell’Africa mediterranea da cui poi si sono diffusi nel mondo classico. In Sardegna se ne sono trovati altri, anche se i ritrovamenti sono particolarmente rari. Importante l’alabastron ritrovato al nuraghe Arrubiu di Orroli, oggetto che, con le altre ceramiche ritrovate nell’isola, testimonia i traffici della civiltà nuragica con quella micenea. Il piccolo vaso recuperato dai carabinieri è probabilmente di origine corinzia o etrusco-corinzia, questi oggetti arrivavano nell’isola col commercio fenicio ed erano destinati alle classi aristocratiche.

Il problema è che la piccola anfora sia stata ritrovata fuori da un contesto di scavi scientifici e di stratigrafie, che avrebbero permesso una più precisa datazione e ipotesi sulla sua storia.

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