La Nuova Sardegna

Cinema, David di Donatello con tanta Sardegna

di Fabio Canessa
Cinema, David di Donatello con tanta Sardegna

Nove nomination per “La stoffa dei sogni” di Gianfranco Cabiddu. Mario Piredda premiato per il miglior cortometraggio

22 febbraio 2017
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SASSARI. Tanta Sardegna ai David di Donatello. Sono state annunciate ieri le nomination per l'edizione 2017 del premio assegnato dall'Accademia del Cinema Italiano e grande protagonista è l'Asinara con le nove candidature del film di Gianfranco Cabiddu “La stoffa dei sogni” alle quali si aggiunge quella guadagnata da “Era d'estate” di Fiorella Infascelli. Entrambi i lungometraggi sono stati girati interamente sull'isola ex carcere. La premiazione della manifestazione si terrà a Roma il 27 marzo, con diretta televisiva su Sky (e in chiaro su TV8) condotta anche quest'anno da Alessandro Cattelan.

Un riconoscimento intanto è già stato assegnato, quello per il miglior cortometraggio che come ormai da tradizione viene annunciato in anticipo rispetto alla cerimonia ufficiale. A vincere è stato “A casa mia” di Mario Piredda, regista originario di Badesi, nato a Sassari e da tempo residente a Bologna. Tutte produzioni che hanno avuto il sostegno della Film Commission della Regione Sardegna.

Già dunque un premio per la Sardegna che adesso può sperare nel film di Cabiddu che ha fatto incetta di nomination. “La stoffa dei sogni” porta infatti nelle cinquine finaliste Sergio Rubini come attore protagonista, Ennio Fantastichini come attore non protagonista, la sceneggiatura adattata di Gianfranco Cabiddu, Ugo Chiti e Salvatore De Mola, la musica di Franco Piersanti, la scenografia di Livia Borgognoni, i costumi di Beatrice Giannini ed Elisabetta Antico, il trucco di Silvia Beltrani, il montaggio di Alessio Doglione e il suono con la squadra composta da Filippo Porcari, Federica Ripani, Claudio Spinelli, Marco Marinelli, Massimo Marinelli. Tra i principali rivali nelle diverse categorie, i due film che hanno ottenuto il maggior numero di nomination: “Indivisibili” di Edoardo De Angelis e “La pazza gioia” di Paolo Virzì che si presentano all'appuntamento di fine marzo con la possibilità di portarsi a casa ben diciassette statuette.

Comunque vada, si tratta di un bel riconoscimento per il lavoro del regista sardo che è riuscito a realizzare con “La stoffa dei sogni” un progetto che coltivava da tempo. A unire due sue grandi passioni: quella per Shakespeare e quella per Eduardo De Filippo. Il film infatti è liberamente ispirato a “L'Arte della Commedia” del drammaturgo napoletano e alla sua traduzione della “Tempesta” del poeta inglese. Da quell'idea iniziale si è sviluppata la sceneggiatura, incentrata sulle vicende di una modesta compagnia di teatranti che naufraga con dei pericolosi camorristi sulle coste dell'Asinara, quando l'isola è ancora un carcere. Prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia per Paco Cinematografica, il lungometraggio ha per protagonisti insieme ai candidati al David Sergio Rubini ed Ennio Fantastichini (il primo nel ruolo del capocomico della compagnia di teatranti e il secondo nei panni del direttore del carcere), Renato Carpentieri, Teresa Saponangelo, Gaia Bellugi, Francesco Di Leva, Ciro Petrone, Jacopo Cullin.

Ma oltre agli interpreti, grande protagonista è l'Asinara che ha un ruolo centralissimo anche in “Era d'estate”, candidato al David di Donatello per la miglior sceneggiatura non originale scritta dalla regista Fiorella Infascelli in collaborazione con Antonio Leotti. Interpretato da Giuseppe Fiorello e da Massimo Popolizio nei ruoli di Borsellino e di Falcone, è il racconto dei giorni che i due magistrati passarono all'Asinara, dove furono trasferiti insieme alle loro famiglie nell'estate del 1985 per motivi di sicurezza. Un film intimo, secondo le intenzioni della regista, che si sofferma sui rapporti all'interno di quel nucleo familiare allargato costretto a una vacanza forzata sull'isola. Un periodo di esilio, di sospensione, dove accanto al racconto della frustrazione professionale trova spazio anche la descrizione del lato spiritoso dei due magistrati.

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