La Nuova Sardegna

“Disorient Express”, siamo tutti senza bussola

di Sebastiano Depperu
“Disorient Express”, siamo tutti senza bussola

Cinzia Leone parla del suo nuovo spettacolo teatrale e del rapporto speciale con la Sardegna

20 febbraio 2017
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ROMA. Viviamo in un mondo disorientato. Confusioni virtuali e tecnologiche ci mandano fuori rotta, anzi fuori binario. E' così che al teatro Margherita di Roma Cinzia Leone racconta – in modo comico – il mondo che corre, a volte sul filo. Il teatro romano ospita “Disorient Express” scritto dall'artista romana, molto legata alla Sardegna, assieme a Fabio Mureddu (anche lui romano ma con origini galluresi, di Tempio Pausania).

“Disorient Express” non è la storia di un treno che non sa dove andare. E’ invece una spietata fotografia di gruppo, dove siamo tutti presenti e appariamo con un’espressione disorientata. Cinzia Leone ci racconta perché: «E come può non essere disorientata un’umanità travolta ogni minuto da un cambiamento? Come possiamo essere sicuri di noi stessi e della realtà che ci circonda se ad ogni notizia sentita in televisione possiamo trovare, contemporaneamente, la smentita su Internet? Come possiamo accontentarci anche solo di un lavoro qualunque, in un momento in cui, qualunque sia il lavoro non ti pagano e il massimo che puoi farci è mettertelo nel... curriculum? Come possiamo rilassarci con lo zapping, se, anche potendo scegliere tra centinaia di canali, troviamo ovunque la stessa cosa, stessi temi: gente che canta o che cucina?».

Come ha deciso di presentare al pubblico le sue riflessioni sul tema?

«Ho deciso di farmi disorientare anche io proprio mentre faccio lo spettacolo dove sono proprio io, Cinzia e ho proprio la parte di un'attrice che fa uno spettacolo contemporaneo, che viene aggiornato in tempo reale: proprio come avviene nei programmi in diretta. Sul palco con me è come se ci fosse una redazione, costantemente connessa al mondo esterno che aggiorna e modifica gli argomenti e i contenuti dello spettacolo. Un autore, entrando in scena, mi informa che quello che ho appena detto è stato smentito da qualcuno o da qualcosa e che quindi bisogna dire o fare qualcos'altro. Interrompendomi, mi costringe, ogni dieci minuti, a cambiare lo spettacolo, passando da un monologo sulla crisi ad un altro sul traffico; da un'assurda messa in scena di Romeo e Giulietta ad un rito di esorcismo contro la televisione».

In Sardegna, invece, si trova meno disorientata?

«Amo la Sardegna è la mia seconda casa. Con la vostra isola ho un legame forte. Passo diversi mesi all’anno a Pittulongu. Ad agosto, per le vacanze, sempre da trent'anni. Ma mi piace viverla anche durante l’anno. Mi sento a casa, non mi disorienta».

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