La Nuova Sardegna

“Freemmos”, musica e arte per i paesi che scompaiono

di Roberto Sanna
“Freemmos”, musica e arte per i paesi che scompaiono

Il 25 aprile e il 28 maggio l’iniziativa promossa dalla Fondazione Maria Carta Tra gli ospiti Piero Marras, i Tazenda, i Bertas, i Mamuthones e i Cordas et Cannas

15 febbraio 2017
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SASSARI. Il cast musicale è quasi pronto, gli appuntamenti culturali sono in fase di definizione. I più famosi artisti sardi, accompagnati da ospiti d’eccezione, si daranno appuntamento il 25 aprile a Monteleone Roccadoria e il 28 maggio a Baradili per “ Freemmos-Liberi di rimanere”, il progetto della Fondazione Maria Carta a difesa dei piccoli centri della nostra isola a rischio spopolamento. E proprio due tra i più piccoli paesi della Sardegna ospiteranno un’iniziativa che già dal nome annuncia i suoi propositi bellicosi: la parola “Freemmos” deriva dall'unione del termine inglese “free” (libero) completata dalla desinenza “mmos” che in lingua sarda significa “fermi”. Liberi e fermi, dunque.

Artisti uniti. La parte musicale avrà connotazioni etniche fortissime, ricollegandosi al grande movimento della World music che negli anni Novanta fecero conoscere la musica sarda ben oltre i confini dell’isola: «Abbiamo preparato un programma con tre punti fortemente identitari - dice Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta -: ci saranno launeddas, tenores e i Mamuthones della Pro loco di Mamoiada. E tutti i migliori artisti isolani. Così come ci sarà una parte di dibattiti e convegni con i più qualificati esperti. Siamo consapevoli che non è una singola manifestazione che può risolvere una questione così complessa, però vogliamo dare il nostro contributo e accendere un faro, almeno per una giornata». L’elenco degli ospiti è lungo e si ingrossa ogni giorno: Piero Bertas, Tazenda, Tenores di Orosei, Cordas et Cannas, le arpiste del Clarsech Ensemble, Francesco Piu, i Tressardi, i Gravity Sixty, il muralista Sardomuto e come ospite internazionale l’organettista basco Kepa Junkera, considerato uno dei maggiori interpreti mondiali dello strumento. Ai dibattiti, tra gli altri, interverranno Bachisio Bandinu, Tonio Pillonca, Attilio Mastino, Bachisio Porru, Giacomo Mameli, Sandro Roggio.

Sindaci all’attacco. Lo studio “Comuni in estinzione, gli scenari dello spopolamento in Sardegna”, condotto dall'Università di Cagliari per conto del Centro Regionale di Programmazione, è stato impietoso sottolineando che sono trenta i paesi sardi a rischio estinzione: Semestene, 130 abitanti, continuando così tra 10 anni non esisterà più. Baradili ha meno di 100 abitanti e da qualche anno insieme allo chef Roberto Petza (che proprio nel paese più piccolo della Sardegna ha impiantato la sua Accademia e aperto una pizzeria) ha puntato sulla cucina e la gastronomia «per migliorare la qualità della vita. La strategia è più ampia, vogliamo arrivare a dimostrare che a Baradili, anche se siamo ottantadue persone e siamo al centro della Sardegna, c’è una qualità della vita molto alta - dice il sindaco . Utilizziamo al massimo le nostre risorse, è chiaro che da soli non possiamo farcela e servono interventi forti dall’alto. L’iniziativa della Fondazione Maria Carta ci ha fatto piacere, ci consentirà di dibattere di questi temi di fronte a una platea sicuramente molto qualificata e per noi è importante». Monteleone Roccadoria invece investe sul suo territorio sul versante sportivo-naturalistico: «Per noi “Freemmos” è un’occasione di grande prestigio, un passaggio culturale di grande spessore che in più ci porta momenti musicali di alto livello spiega il sindaco Antonello Masala –. Sono momenti importanti che popolano il paese, come la nostra manifestazione “L’acqua e la roccia” che riprende dopo un anno di stop. Le strutture ricettive ora sono a posto e stiamo anche ultimando le strutture per le attività. Non è la soluzione finale ma lo spopolamento non è un problema degli ultimi dieci o venti anni, nasce molto prima e non si risolve in poco tempo».

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