La Nuova Sardegna

La ballata di Corto Maltese

di Fabio Canessa
La ballata di Corto Maltese

Mezzo secolo fa usciva la prima avventura del marinaio creato da Hugo Pratt

02 gennaio 2017
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BOLOGNA. «Sono l’Oceano Pacifico e sono il più grande di tutti. Mi chiamano così da tanto tempo, ma non è vero che sono sempre calmo. A volte mi secco e allora do una spazzolata a tutto e a tutti. Oggi per esempio mi sono appena calmato dall’ultima arrabbiatura».

Comincia così, con una lunga didascalia in cui a parlare in prima persona è il mare, stupito – si legge subito dopo – da come una nave sia riuscita a resistere alla sua spolverata di ieri. Quell’imbarcazione, un grande catamarano, è l’immagine iniziale (si prende tutta la metà superiore della prima tavola) di un’opera che ha segnato la storia del fumetto: “Una ballata del mare salato” di Hugo Pratt. Il protagonista della storia, naufrago, comparirà soltanto qualche pagina più avanti, raccolto proprio da quella barca che ha passato indenne la tempesta.

Quel personaggio è Corto Maltese, destinato a diventare un’icona della letteratura disegnata. Per celebrare la sua prima apparizione mezzo secolo fa, precisamente nel luglio del 1967 sulla nuova rivista “Sgt. Kirk”, tante le iniziative in programma. Tra queste una grande mostra a Bologna dal titolo “Hugo Pratt e Corto Maltese” visitabile sino al 19 marzo a Palazzo Pepoli.

50 anni di viaggi nel mito. Così il sottotitolo dell’esposizione curata da Patrizia Zanotti, che del grande fumettista veneziano è stata compagna e collaboratrice. Una mostra che rappresenta uno degli omaggi più ricchi mai tributati a un maestro tradotto e amato in tutto il mondo. Presenti nelle sale di Palazzo Pepoli oltre quattrocento sue opere tra disegni, acquerelli, chine, riviste e rarità. E la possibilità di ammirare, tutte insieme, le 164 tavole originali di “Una ballata del mare salato” a cinquant’anni dalla pubblicazione.

La parete che le ospita diventa un grande libro sul quale viaggiare nei mari e tra le isole della Melanesia alla vigilia della Prima guerra mondiale, il periodo scelto per l’ambientazione della prima e più celebre avventura di Corto Maltese. Certo, va detto, l’allestimento su quattro file non favorisce chi vuole provare l’emozione di leggere quell’indimenticabile storia sulle tavole originali. Troppo in alto la prima fila e troppo in basso l’ultima per favorire la comodità della lettura e l’immersione completa nel racconto di Pratt.

Una vita avventurosa.

Corto Maltese, ma non solo. La mostra è completata dai disegni riguardanti altri lavori di Pratt realizzati prima, come “Ernie Pike” e “Anna della giungla”, e portati avanti insieme alle avventure sul mitico marinaio come la seria “Gli scorpioni del deserto” che porta il lettore nell’Africa Orientale dei primi anni Quaranta.

In quell’Etiopia che Hugo Pratt aveva conosciuto ancora adolescente perché là si era trasferita la famiglia. Nato occasionalmente a Rimini nel 1927, ma veneziano a tutti gli effetti, il grande fumettista ha avuto una vita davvero avventurosa (per saperne di più in una sala della mostra viene proiettato in loop un bel documentario prodotto da Arte France). Un giramondo, conoscitore di lingue e popoli, amante delle donne.

Tra le tante tappe dei suoi viaggi non si può non ricordare l’Argentina dove visse a lungo in particolare negli anni Cinquanta entrando i contatto con i grandi fumettisti sudamericani. A cominciare da Héctor Oesterheld, noto soprattutto per quel capolavoro che è “L’Eternauta”. Un’irresistibile attrazione per il viaggio e l’avventura alimentata dal punto di vista letterario dalla passione per Jack London e Joseph Conrad.

La poetica dello straniero. Nato a Malta, Corto attraversa mari, Paesi, Continenti. Con quello stesso spirito nomade del suo creatore che per raccontarne le storie ha portato la letteratura sulla via del disegno. L’avventura (ma Pratt non dimentica l’introspezione) la ricerca dell’altrove, la libertà come bene più importante muovono questo eroe-antieroe diventato un mito. Cinico, ma solo in apparenza, leale e solidale, romantico e ironico. Tra i vari saggi che ne analizzano la figura, il recente “Corto Maltese e la poetica dello straniero” (Mimesis Edizioni) del sociologo Stefano Cristante che oltre a far rivivere i viaggi e le avventure del marinaio si concentra su uno degli aspetti che rendono il personaggio quanto mai attuale: Corto Maltese è uno “straniero”, un nomade in perenne erranza.

Corto maltese oggi.L’avvicinarsi dei cinquant’anni dalla creazione è stata anche l’occasione per Rizzoli Lizard di pubblicare un cofanetto che raccoglie tutte le storie del personaggio creato dal fumettista veneziano. “Corto Maltese.

L’integrale” è un’imponente edizione che oltre agli appassionati si rivolge a un nuovo pubblico di lettori che, per la prima volta, avranno la possibilità di immergersi nelle avventure del poetico marinaio che Pratt scrisse e disegnò per oltre vent’anni. Un volume già disponibile nelle librerie. Tra queste a Sassari c’è la libreria Azuni specializzata in fumetti. «Corto Maltese – sottolinea il titolare Emiliano Longobardi – continua a essere un riferimento per i lettori e per i disegnatori di diverse generazioni. È un caposaldo dell’immaginario collettivo internazionale, non solo italiano. Basta pensare alle parole di Frank Miller che ospite all’ultima edizione di Lucca Comics ha ribadito più volte di essere profondamente legato al lavoro di Pratt. Un lavoro che unisce il fumetto europeo a quello sudamericano, frequentato direttamente dall’autore italiano, a quello statunitense con le influenze in particolare di Milton Caniff che Hugo Pratt considerava il suo maestro».

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