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Il jazz intimo e soffuso di Favata, Peghin e Maiore

di Gian Mario Sias
Il jazz intimo e soffuso di Favata, Peghin e Maiore

ALGHERO. «Per noi suonare è ancora un piacere». Il segreto di una collaborazione così longeva, prolifica e orientata al futuro è tutta qui. Enzo Favata e Marcello Peghin lo scorso 26 dicembre hanno...

31 dicembre 2016
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ALGHERO. «Per noi suonare è ancora un piacere». Il segreto di una collaborazione così longeva, prolifica e orientata al futuro è tutta qui. Enzo Favata e Marcello Peghin lo scorso 26 dicembre hanno aperto il “Festival del Barri Vell” in versione “winter” con una performance clamorosa, durata oltre quattro ore.

Nella sala convegni di Lo Quarter, ad Alghero, “Trentain2” è stato un vero e proprio omaggio ai trent’anni del sodalizio artistico che unisce i due musicisti algheresi, il sassofonista Enzo Favata e il chitarrista Marcello Peghin. Tre decadi di collaborazione artistica per raccontare in musica la loro esperienza tra festival e teatri di tutto il mondo, la condivisione di tante esperienze, con la musica come sottofondo, gli incontri con tanti artisti tra Europa, America Latina e Africa. Organizzato dall’associazione concertistica Jana Project, “Barri Vell Winter” è ritornato ad Alghero per la quinta volta. Nata con l’intento di portare la musica internazionale di qualità nel cuore della città catalana, la manifestazione è proseguita il 27 dicembre alla Torre di San Giovanni con un altro appuntamento da record: tre ore e mezza di musica popolare della Sardegna, con una serie straordinaria di artisti che si sono avvicendati intorno alla performance di Ignazio Cadeddu, il virtuoso della chitarra baritono sarda, e di Su Cuncordu de Cheremule, con i canti della tradizione natalizia. Chitarrista, ricercatore ed etnomusicologo, Cadeddu è si è confermato eccellente interprete delle musiche popolari, da quella sarda al blues, sino ad arrivare al rock. Due sere fa il terzo e ultimo appuntamento dell’edizione invernale di “Barri Vell 2016”, dove a Favata e Peghin si è unito Salvatore Maiore. I tre hanno presentato in anteprima la musica di “The secret window”, il loro nuovo lavoro, la cui uscita in Europa è prevista per giugno. Un sound che si scosta dal panorama del jazz tradizionale, con il suggestivo e inconfondibile suono di Enzo Favata al soprano sax e clarinetto basso, il profondo contrabbasso di Salvatore Maiore, dove convergono esperienze classiche e folcloriche e il mondo sonoro del jazz europeo, le aperture e la spazialità delle armonie prodotte dalle chitarre di Marcello Peghin, tra cui la chitarra baritono, la chitarra a dieci corde e la viola caipira. Un incontro tra personalità artistiche di grande caratura ed esperienza, la cui maturità si esprime nel continuo ed equilibrato dialogo tra gli strumenti, come in una conversazione tra vecchi amici che attraversa i toni della nostalgia e dell’allegria.

«È stato molto bello, il fatto di trovarci al cinema Miramare, con uno schermo a disposizione, ci ha consentito di inserire nel concerto l’aspetto visivo grazie alla collaborazione di Mariano Chelo e di una action painting da lui realizzata», spiega Enzo Favata, che del nuovo progetto discografico con Peghin e Maiore parla come di «un progetto intimo, dove il contrabbasso, la chitarra, il sassofono e il clarinetto basso si intrecciano e spaziano dal contemporaneo». I tre hanno chiuso ieri il Festival “Sardinia Anima Mundi” di Cuglieri, portando per la prima volta nel paese del Montiferru “Enzo Favata Tangerine Quartet”, una nuova produzione firmata dal sassofonista algherese, un coinvolgente viaggio nel mondo elettronico psichedelico, ispirato alla lezione dello space rock dei “Tangerine Dream” e dei loro contemporanei.

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