La Nuova Sardegna

La passione sconosciuta per il cinema

La figura di Antonio Simon Mossa risulta pressoché sconosciuta nell’ambito della cinematografia, nonostante abbia dato un notevole contributo tra gli anni trenta e quaranta del Novecento. Già...

06 dicembre 2016
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La figura di Antonio Simon Mossa risulta pressoché sconosciuta nell’ambito della cinematografia, nonostante abbia dato un notevole contributo tra gli anni trenta e quaranta del Novecento.

Già adolescente, Simon Mossa ha una particolare ammirazione per i film della sua epoca. La folgorazione avviene negli anni dell’Università a Firenze, tra il 1936 e il 1941, ove ha modo di incontrare Fiorenzo Serra, futuro documentarista. Con il giovane amico si avvicina al Cineguf. Simon Mossa e Fiorenzo Serra lavoreranno insieme alla stesura di due soggetti cinematografici: “Armata Grigia”, che racconta la giornata lavorativa degli spazzini di Firenze e “La barca sul fiume”, in collaborazione con un altro amico sassarese, Luca Pinna, che descrive la storia dei renaioli dell’Arno. Richiamato alle armi Simon Mossa ottiene l’incarico di cineoperatore di guerra in Corsica, dove ha modo di conoscere l’ufficiale Baccio Bandini, già regista affermato, con cui collabora realizzando lo storyboard per il film “Corsica”, e poi, più tardi, per organizzare la logistica del film “Proibito” di Mario Monicelli, girato nel 1954 tra Ittiri, Tissi, Cargeghe e Codrongianos.

Di Simon Mossa cineasta si sta occupando la Società Umanitaria Cineteca sarda, che ha acquisito i materiali messi a disposizione dalla famiglia, materiali al centro una serie di progetti volti a restituire la sua opera al pubblico.

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