La Nuova Sardegna

Storie di un attimo, il mondo nella fotografia

di Antonio Mannu
Storie di un attimo, il mondo nella fotografia

Aperte a Olbia le esposizioni: giornalismo dei grandi fotoreporter, foto di scena del cinema e rare immagini d’epoca

20 ottobre 2016
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OLBIA. Conclusi gli incontri, i seminari e le proiezioni proseguono, sino al 15 novembre, le mostre allestite ad Olbia per Storie di un attimo; Festival Popolare della Fotografia organizzato da Argonauti.

Quest’anno il festival ha fatto un balzo in avanti, per il pregio complessivo delle proposte e sotto l’aspetto degli allestimenti. In particolare al Museo Archeologico che vale una visita attenta. Si parte dal grande ingresso, che ospita i lavori di Pablo Volta realizzati, tra il 1954 e il 1957, ad Orgosolo, Desulo, Laconi e Mamoiada, riuniti insieme sotto il titolo de “La Sardegna come un’Odissea”. Volta ha fotografato magistralmente, con tocco poetico, un momento di svolta storico. I paesi oggetto della sua indagine erano ancora isole nell’isola.

Si passa poi alla vasta sala al pian terreno che ospita tre mostre; “Antologia di un fotoreporter” di Nino Leto occupa la porzione sinistra della sala. Immagini scattate per il mondo in modo chiaro e asciutto: la liberazione di Mandela, il ritorno di Khomeini in Iran, il conflitto libanese, la guerra in Salvador, il Nicaragua, la presa di Kinshasa, il Ruanda, i Balcani, l’Iraq, l’Afghanistan. Al centro dello spazio espositivo “Il grande teatro del mondo” di Mario Dondero: una serie di immagini dedicate alla rappresentazione teatrale, quella che ha per scenario la strada e quella dei teatri. Fotografie che colpiscono per la capacità di Dondero di raccontare, con leggerezza e intensità insieme, i mondi che fotografa.

Si passa poi alla mostra di Angelo Turetta sul mondo della celluloide: fotografie dentro il cinema, che illustrano momenti tratti da tanti film italiani, spesso caratterizzate da elementi che svelano una realtà costruita. Immagini realizzate in pellicola, stampate con cura dall’autore. E si passa al piano superiore, dove si incontrano le fotografie tratte dalle pubblicazioni “Lo sguardo esterno”, curate dalla Illisso. L’esposizione propone una piccola parte del materiale che ha consentito di recuperare un prezioso repertorio, talvolta inedito, realizzato in Sardegna da importanti fotografi italiani e stranieri. In mostra principalmente immagini di Mariane Sin-Pfältzer e Mario De Biasi e qualche scatto di Bavagnoli, Roiter, Tony Schneiders. A seguire le fotografie della Nuoro del primo 900 del pittore Antonio Ballero, 24 immagini di grande interesse storico, e due reportage molto diversi ma di grande valore: il lavoro di Donatello Tore sul borgo di Lollove, realizzato in parte a colori e in parte in bianco e nero, in grande formato, utilizzando il cavalletto. Un progetto compiuto senza fretta, condividendo le giornate dei pochi abitanti del paese a poca distanza da Nuoro.

Differente il reportage realizzato ad Orvieto da Tatiano Maiore nel 1976, in occasione di un convegno promosso dalla Cooperativa Scrittori, la neoavanguardia del Gruppo 63, dal titolo Scrittura Lettura - prospettive della ricerca letteraria. Un’iniziativa, promossa in particolare da Luigi Malerba, Balestrini e Pagliarani, che intendeva discutere la funzione della letteratura. Tatiano Maiore ha raccontato questo reportage durante uno degli incontri con il pubblico, toccando anche altri aspetti del lavoro del foto giornalista. Come hanno fatto Angelo Turetta e Mauro Galligani, incontrando studenti e docenti delle superiori olbiesi. Le altre mostre sono alla Galleria del Refettorio, che ospita scatti tratti da due lavori proposti dalla rassegna Menotrentuno: “L’angelo bianco”, dello svizzero Niels Ackermann, lavoro realizzato in Ucraina che documenta la vita di di Yulia, una ragazza di Slavutych, la città più giovane di quel paese, nata dalla catastrofe di Chernobyl; poi “Okoem-Lo spazio Intorno” del russo Yevgeny Nakonechnyy, rarefatte fotografie di paesaggi nordici. Nello stesso spazio alcune immagini da “The Villasor Factory”, un progetto di Salvatore Ligios che esplora il mondo delle maschere attraverso suggestioni letterarie. Infine alla Società dello Stucco un bell’ “Omaggio a Marcello Mastroianni”, con tante foto di scena e, allo spazio Arst, una collettiva di amatori e il risultato di un percorso curato da Serena Carta: “Tutti i colori del mondo”. Le mostre si possono visitare dal mercoledì alla domenica, al museo dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, negli altri spazi dalle 17 alle 20.

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