La Nuova Sardegna

Tom Hanks: «Oggi siamo noi umani a creare l’Inferno»

Tom Hanks: «Oggi siamo noi umani a creare l’Inferno»

L’attore a Firenze per presentare il film di Ron Howard Terzo episodio tratto dal best seller di Dan Brown

07 ottobre 2016
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FIRENZE. «Siamo noi nel mondo reale che stiamo creando il vero inferno. L'ambiente è a rischio e ci sono tante popolazioni che vivono in schiavitù». A parlare così è un attore a cui non manca spirito come Tom Hanks, ieri a Firenze per l’anteprima mondiale di “Inferno” di Ron Howard, terzo capitolo della serie che ha come protagonista il professor Robert Langdon nell’adattamento cinematografico del bestseller omonimo di Dan Brown (“Il Codice da Vinci”, “Angeli e Demoni”). E la parola inferno è stata forse la più citata nella conferenza stampa di presentazione del film che uscirà il 13 ottobre con la Warner Bros (non a caso in 666 copie, il numero del demonio).

Nel film l’attore interpreta ancora una volta Robert Langdon, esperto di simboli e decrittatore di misteri, un ruolo che il due volte premio Oscar sembra apprezzare molto: «Grazie Ron Howard – dice a fine conferenza stampa rivolto al regista – di avermi reso, almeno in questo film, il più intelligente di tutti». E preso dal ruolo di Langdon, Hanks si mette a spiegare, con tono dottorale, ai giornalisti internazionali presenti che nel quadro nel Salone dei 500 della battaglia di Marciano di Vasari le lanterne che si vedono su fronte dell'esercito fiorentino contro quello senese, sono nel quadro perché lo scontro avvenne di notte.

L’Inferno di Hanks? «Sono un uomo fortunato, pulito, onesto – dice –, ma capita sempre un momento in ognuno di noi che ci fa svegliare alle tre di notte. In quei momenti ci vediamo davanti lo specchio e ci chiediamo: cosa mi e successo nella vita? Ma io non ho comunque da lamentarmi».

«La Commedia di Dante – dice Ron Howard – è davvero potente: una guida a tutti i film horror che sarebbero venuti, ma anche una visione culturale e politica».

E ancora Hanks sul suo essere «pulito e onesto»: «Come potrei fare la parte da duro ed essere convincente con questa faccia, questo naso e questa voce?» Mentre sul tema centrale del film che racconta di un pazzo milionario che vuole creare una nuova peste che elimini il novanta per cento dell’umanità per permettere a pochi eletti di avere una vita migliore: «La minaccia più temibile è l’ignoranza. Siamo di fronte a un bivio e abbracciare ignoranza è la cosa più pericolosa. Pensiamo solo quello che è successo in Medioriente negli ultimi cinque anni: un effetto domino. Si capisce che si concepiscono risposte semplici a domande complesse. Ogni quattro anni ci si pone questo tipo di domanda, ma il caos sembra ormai dominante nel mondo». (f.g.)

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