La Nuova Sardegna

il documentario di Emilio bellu

“Born of Stone” a Londra L’arte e la vita di Sciola

“Born of Stone” a Londra L’arte e la vita di Sciola

LONDRA. Il cortometraggio su Pinuccio Sciola “Born of Stone” di Emilio Bellu sbarca Oltremanica e continua a raccontare l'arte e i suoni di uno degli artisti italiani più geniali del Novecento: in...

23 settembre 2016
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LONDRA. Il cortometraggio su Pinuccio Sciola “Born of Stone” di Emilio Bellu sbarca Oltremanica e continua a raccontare l'arte e i suoni di uno degli artisti italiani più geniali del Novecento: in quindici minuti esplora San Sperate, le pietre sonore, e il rapporto dell'artista con la Sardegna. Dopo la presentazione a Cagliari, lo scorso marzo, e il premio come miglior corto documentario al Berlin Short Film Festtival, adesso il lavoro sarà proiettato a Londra al Raindance Film Festival, il più importante festival di cinema indipendente in Inghilterra. Le proiezioni saranno domani alle 20.30 e domenica 2 ottobre alle 13.30. Il corto è presentato insieme ad altri lavori di artisti internazionali dedicati al lavoro di grandi autori che hanno creato opere controcorrente. Inoltre il corto avrà a breve una prima americana all’Hot Spring Film Festival, in Arkansas, al venticinquesimo anniversario della rassegna di cinema più longevo negli Stati Uniti. «L'opera di Sciola ipnotizza e affascina chiunque, ed è un onore far conoscere il genio di uno dei miei più grandi conterranei a un numero sempre maggiore di persone interessate alla vera arte», dice Bellu.

Il corto è esposto al museo Tribu di Nuoro ancora per qualche settimana, nel contesto di un tributo all’artista.

Emilio Bellu, cagliaritano, ha 33 anni si è laureato alla Scuola del cinema di Praga. Ha prodotto altri cortometraggi presentati a Los Angeles. Ha il sogno di internazionalizzare col cinema l'immagine della Sardegna. É un “sardo di fuori” che sogna campi e mari aperti. Lo fa partendo da una città multietnica come Praga e dove la classica Scuola del Cinema è quella che ha portato sugli schermi Roman Polanskj e Miloš Forman e che oggi ha studenti e giovani registi di oltre quaranta nazioni. Bellu aveva già rifiutato di vivere a Roma, a Cinecittà: Dice: «Ho evitato di studiare in un mondo che ha perso rispetto per il suo primo pubblico. Anche oggi per un aspirante artista la scelta più ragionevole è dare senso all’Europa unita: viverla, assorbire le energie che nascono dalla caduta dei passaporti. Voglio raccontare la Sardegna: ma per rispettarne la tradizione occorre darle nuova vita. Come Sciola ha fatto con la pietra. Le ha dato voce, una voce che prima non aveva. Anche la Sardegna deve trovare per se stessa per trovare un altro e nuovo linguaggio».

Il documentario su Sciola (morto lo scorso 13 maggio a 74 anni) è autoprodotto senza un centesimo di euro di contributi pubblici, dura 15 minuti, è a colori, prodotto nell’anno 2016, girato in Red Digital 4K.

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