La Nuova Sardegna

Musica, Targa Tenco alla cantautrice algherese Claudia Crabuzza

di Grazia Brundu
Claudia Crabuzza
Claudia Crabuzza

Premiata per il suo primo album da solista “Com un soldat”: «Sapevo che il mio disco ha forza e freschezza ma ricevere davvero questo riconoscimento è un’altra cosa»

21 settembre 2016
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SASSARI. Una settimana fa la notizia che il suo primo album solista, “Com un soldat”, cantato in catalano d’Alghero, era nella cinquina delle Targhe Tenco per il disco in dialetto. Allora Claudia Crabuzza aveva commentato così: «Chissà che il fatto di essere la meno nota tra tanti artisti importanti non giochi a mio favore, visto che ho ancora tanto strada da fare». Quella frase scaramantica le ha portato fortuna e martedì 20 settembre 2016 è arrivato l’annuncio della vittoria. Ex equo con “ ’O sanghe” di James Senese e i suoi Napoli Centrale, che da più di quattro decenni mescolano jazz, rock e musica popolare con la lingua napoletana.

Adesso, in attesa di ritirare il premio assegnato da una giuria di duecentotrenta giornalisti (la consegna avviene dal 20 al 22 ottobre 2016 nel Teatro Ariston di San Remo), la cantautrice algherese esprime tutta la sua gioia, condivisa immediatamente su Facebook con i tanti amici e sostenitori che in questa vittoria hanno sempre creduto. A partire dai Chichimeca, il gruppo fondato nel 2000 con il batterista Andrea Lubino e il pianista e fisarmonicista Fabio Manconi. Un gruppo del quale Claudia Crabuzza fa ancora parte a tutti gli effetti e con grande passione, e con cui ha realizzato diversi dischi.

Il lavoro che le ha fatto vincere la targa Tenco, però, è il suo primo da solista. E in dieci brani abbozza il ritratto di una donna battagliera ma piena di tenerezza. Un’artista e una madre (tre canzoni sono dedicate ai suoi figli) consapevole delle battaglie che le donne devono affrontare nella società, ma anche con se stesse e con la propria autostima.

La vittoria al Tenco, la cantautrice di Alghero la commenta così: «Sapevo che il mio disco ha forza e freschezza ma ricevere davvero questo riconoscimento è un’altra cosa. Sono stata spettatrice appassionata del Premio in diverse edizioni, oltre che ospite due anni fa, e non ci sono dubbi che il lavoro di promozione e difesa della musica di qualità che il Club Tenco porta avanti da quarant’anni è unico». E poi ringrazia chi ha contribuito a questo successo. Dal suo compagno Fabio Sanna, che «che ha scritto le musiche per me, a Julian Saldarriaga, Dani Ferrer e Roger Marín che hanno realizzato il lavoro, Piergiorgio Annicchiarico per le preziose foto del booklet e Daniela Esposito che mi ha accompagnato nella promozione».

Altre quattro Targhe Tenco sono state assegnate ieri a Niccolò Fabi (album dell’anno con “Una somma di piccole cose”), a Peppe Voltarelli (interprete di canzoni non proprie con “Voltarelli canta Profazio), a Motta (opera prima con “La fine dei vent’anni”), mentre alla canzone “Bomba intelligente” di Francesco Di Giacomo e di Paolo Sentinelli è andata la Targa per la migliore canzone.

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