La Nuova Sardegna

SANT'ANNA ARRESI. Poliedrico e stupefacente. Un Sean Noonan in ottima forma ha presentato, venerdì sera, lo spettacolo creato in esclusiva per la trentunesima edizione di “Ai confini tra Sardegna e Jazz”. “Zappanation”, opera rock originale per nove musicisti e corale ispirato dalla musica di Frank Zappa e Edgard Varese.

Una performance esuberante di nove brani in sequenza che ha da subito fatto presa sul numeroso pubblico, circa seicento persone. Energia che trasuda da ogni singola nota e gesto dei musicisti che a tratti diventano attori, e ben si adattano alle liriche, in italiano ed inglese, che scorrono come fossero immagini di un video. Un progetto interessante che prenderà vita concreta e per il quale è già in programma una registrazione alla quale prenderà parte anche il quartetto corale tutto sardo. “Pussycat gone wild”, “I’m your pineapple”, “Eat my makeup” sono solo alcuni dei brani nell’esecuzione conclusasi con “Purge” e diretti dallo stesso compositore e batterista Sean Noonan.

Performance anticipata dalla toccante (e didattica) esibizione dei Tenores di Bitti Remunnu e’ Locu. Tra brani sacri e profani, Daniele Cossellu e Dino Ruiu (Oche Mesu oche), Mario Pira, (Bassu), Pier Luigi Giorno (Contra). «Immagino ci saranno molte persone che non sono sarde». Ha chiesto Cossellu. Una domanda mirata seguita dalla spiegazione della composizione delle quattro voci e della diversità delle intonazioni a seconda della provenienza. Ma tra i presenti c’era anche un gruppo di persone che ha studiato a fondo la tecnica ed i suoni dei Tenores di Bitti. Il quartetto d’archi del progetto “Zappanation”. Uno studio che porterà alla registrazione in studio di un album in cui le quattro voci verranno interpretate dagli archi. Decisamente sorpresi i Tenores si sono resi disponibili per una eventuale collaborazione. (a.m.)