La Nuova Sardegna

La favola ecologista di Peter Marcias al Giffoni film festival

di Fabio Canessa

Il nuovo corto d’animazione “Il mio cane si chiama Vento” In anteprima alla storica rassegna di cinema per ragazzi

24 luglio 2016
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Tra i registi sardi più attivi, Peter Marcias continua a stupire per la diversità dei progetti portati avanti. Documentari, film di finzione e anche lavori di animazione. Come il cortometraggio “Il mio cane si chiama Vento” che viene presentato oggi, in anteprima mondiale, al Giffoni Film Festival.

Prodotto da Capetown (società di produzione cinematografica fondata da Camillo Esposito) e dalla Sardegna Film Commission, il corto diretto da Peter Marcias ha per protagonista un bambino di sei anni. Andrea, questo il suo nome, perde il suo amato cane che viene sepolto nel giardino di casa. L’elaborazione della perdita del suo amico a quattro zampe non è facile, ma la tristezza sarà presto sconfitta dall’arrivo di un nuovo compagno di giochi. Un piccolo film (dura 10 minuti), con disegni semplici che danno alla storia un’atmosfera da favola, da libro illustrato che prende vita grazie al bel lavoro di animazione curato da Riccardo Atzeni. E che si accompagna a un messaggio importante: l’amore non si esaurisce mai. Si evolve, si trasforma. In questo corto diventa metafora dell’energia rinnovabile, concetto dal quale parte il progetto che ha beneficiato dei bandi Heroes 20.20.20 della Film Commission (che puntano proprio sull’ecosostenibilità e le energie alternative).

La sceneggiatura è firmata dallo scrittore Marco Porru, mentre le musiche sono state realizzate da Stefano Guzzetti. Entrambi già collaboratori di Peter Marcias, molto felice di poter presentare in anteprima il suo lavoro in un festival dalla lunga storia come quello di Giffoni. Dopo “Il mio cane si chiama Vento” viaggerà sicuramente per il mondo (è già stato chiesto da New York, Chicago e Mumbai e non solo) come in passato tanti altri lavori del regista oristanese che esattamente dieci anni fa esordiva nelle sale con il film collettivo “Bambini”. Da allora diversi lavori diretti (tra questi “Un attimo sospesi”, “Dimmi che destino avrò”, “Tutte le storie di Piera”, “La nostra quarantena”) con una continua sperimentazione tra i generi. Compresa l’animazione. Prima di questo breve film Peter Marcias aveva realizzato un altro cortometraggio animato: “Il mondo sopra la testa”.

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