La Nuova Sardegna

Barrio Sud, energia latina

di Roberto Sanna

Il gruppo sassarese torna in pista con un cd, un video e una tournée in Sudamerica

06 luglio 2016
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SASSARI. I Barrio Sud ripartono con tutta la loro energia: un disco, un video, una tournèe in Sudamerica. A cinque anni di distanza dall’ultimo lavoro “El viaje”, il gruppo sassarese che si ispira a Manu Chao, Manonegra e Sergent Garcia torna in pista con una nuova ispirazione nata all’Asinara durante le riprese del film di Salvatore Cabiddu “La stoffa dei sogni”. È lì che si incontrano casualmente il bassista e leader del gruppo, Marco Fais, e Michele Sini, sassarese con esperienze di lavoro e vita nell’America del Sud. E in quello splendido isolamentoscocca la scintilla.

Musica patchanka. È lo stile dei Barrio Sud, che considerano i Sergent Garcia, band franco-spagnola guidata dal cantante Bruno Garcia attivissima tra la fine degli Anni ’80 e l’inizio del Duemila, i loro fondatori «perché dopo aver sentito un loro disco abbiamo deciso di entrare in gioco anche noi dieci anni fa - racconta Marco Fais -. Ci ispiriamo a quel genere di musica “mestiza”, con una matrice latino-caraibica e nella quale confluiscono diversi stili. Ci piace anche perché è un genere che ti lascia molta libertà a livello di argomenti. Non a caso il nostro lavoro del 2011 è intitolato “El viaje”: abbiamo fatto un vero viaggio tra gli stili musicali». I Barrio Sud si tolgono anche la soddisfazione di collaborare col Sergente in persona, Bruno Garcia, poi i componenti si prendono una pausa per inseguire nuove idee e nuove progetti. Adesso si riparte con un un programma ambizioso e una formazione che comprende Denise Guye (voce), Alessandro Pintus (voce, chitarra), Marco Fais (basso), Francesco Simula (chitarra, très), Stefano Romano (batteria), Pavel Hernandez (percussioni).

Il disco e il tour. Michele Sini ha nel suo percorso personale tappe in Guatemala, Perù, Bolivia e Messico, scrive i testi delle nuove canzoni e riaccende i suoi contatti per organizzare un affascinante giro musicale di un gruppo che ha nel suo dna l’universalità e anche un grande feeling con le aree ispaniche. Il cd è intitolato “Cuentos”, cioè racconti, con una dedica allo scrittore uruguaianoEduardo Galeano, una delle voci più intense del Sudamerica scomparso lo scorso anno. Sono nove canzoni più una “bonus track”, è autoprodotto grazie a una raccolta fondi con Music raiser e ha visto la collaborazione con Antonio Leardi dei Train to Roots, un’altra band sassarese. Il disco verte su tematiche come l’emigrazie, del sud come confronto col nord. Il percorso per promuoverlo è già pronto, è lungo e ambizioso: prime uscite in estate in Sardegna, poi tappe a Parigi e in Catalogna, territori dove questo genere di musica ha radici profonde. Poi il grande salto oltre l’Atlantico in autunno e inverno, quando qui fa freddo ma in America latina è bella stagione. Michele Sini ha già instaurato una rete in paesi come Argentina, Colombia, Perù, Messico.

Il video. Ad accompagnare “Cuentos” ci sarà il videoclip “Moove”, presto in rete su Youtube, girato con la Burnouts Film al Latte Dolce, un quartiere di Sassari dove ancora ci sono situazioni complicate: «Non vi anticipo il finale- dice Marco Fais – il protagonista, in un contesto popolare, si trova a vivere una storia particolare, intesa come possibilità di riscatto, e a un certo punto si troverà costretto a scegliere tra il guadagno facile o la strada giusta. E “Moove” appunto vuol dire scuotiti, prendi una decisione».

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