La Nuova Sardegna

Antonio Marras e l’infanzia a Laerru

Antonio Marras e l’infanzia a Laerru

In piazza sul filo della memoria il dialogo tra lo stilista algherese e Geppi Cucciari

05 luglio 2016
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LAERRU. A Laerru, luogo caro della sua infanzia, lo stilista algherese Antonio Marras ha raccontato i suoi anni verdi a chi lo ha visto crescere. Lo ha fatto insieme con Geppi Cucciari, protagonista di una serata vissuta all’insegna del più genuino amarcord. Grazie alla Cucciari, che ha messo simpaticamente alle corde tutti gli ospiti (il sindaco Moro, il presidente dell’Unione dei Comuni Gian Franco Satta, l’ex primo cittadino di Alghero Carlo Sechi), Marras ha ripercorso gli anni del primo apprendistato e quelli più recenti ed esaltanti della sua carriera.

Algherese di nascita e nel cuore, tanto da avere fatto della città sardo-catalana la sede operativa del suo lavoro, Marras ha fatto chiarezza sul rapporto che lo lega al piccolo centro anglonese, uno dei suoi luoghi dell’anima, a partire dalla stretta parentela con l’attuale sindaco, Pietro Moro, figlio di una delle sorelle della madre recentemente scomparsa. E proprio alla madre Nannina, venuta a mancare proprio pochi giorni fa, Marras ha dedicato la serata. Per Marras Nannina è stata un modello di discrezione e un campione di sobria eleganza. La fama del figlio, orgoglio di ogni genitore, è stata ovviamente anche per lei un motivo di enorme gratificazione, ma, come ha raccontato lo stilista sotto forma di aneddoto, l’autorevolezza delle maggiori estate nazionali e internazionali, contavano poco ai suoi occhi se la notizia non trovava spazio anche sulle pagine della Nuova Sardegna. Un modo per ribadire l’attaccamento alla propria terra che ha poi caratterizzato lo stile e la creatività del figlio. Ed è così che gli anni trascorsi ad Alghero, l’aria respirata nella bottega paterna, l’amicizia con Maria Lai, le prime coraggiose esposizioni e i tanti ricordi dell’infanzia laerrese sono confluiti nel vissuto artistico di uno dei creativi più geniali che l’isola ha espresso negli ultimi decenni. (giuseppe pulina)

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