La Nuova Sardegna

«La sovversione è donna»

di Valeria Gianoglio

A Sant’Antiocru l’incontro con Concita De Gregorio e con Florence Noiville

04 luglio 2016
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INVIATA A GAVOI. Entrambe vedono nella comprensione delle donne, nel fatto di riuscire ad ascoltarle nel profondo, nel capirle e rispettarle, la vera chiave per cambiare un mondo dove spesso albergano solo violenza, solitudine e silenzio. L’una, la critica letteraria di Le Monde e scrittrice, Florence Noiville, lo fa attraverso il suo ultimo romanzo, “Quella sottile affinità”, edito da Garzanti, dove rovescia la trama di Lolita e racconta una storia d’amore potente e sovversiva, tra una giovane di 17 anni e un uomo di 50, «ma raccontata dal punto di vista della donna». L’altra, Concita De Gregorio, giornalista, scrittrice, conduttrice di programmi televisivi, lo fa con un libro, “Cosa pensano le ragazze”, edito da Feltrinelli, che rappresenta, come spiega lei stessa, «la conclusione di un progetto di ascolto delle giovani donne durato due anni. Per me è stato davvero importante ascoltare il punto di vista delle ragazze, perché le ragazze comanderanno e cambieranno il mondo, sappiatelo».

È stato, insomma, un «Mezzogiorno di fuoco» tutto al femminile e ricco di parole come “rispetto”, “libertà”, “ascolto” e “comprensione”, quello che ieri ha concluso l’ultima mattina di eventi al festival Isola delle storie. Un’ora trascorsa sotto le tendone bianche che proteggono dal sole il folto pubblico accorso a Sant’Antiocru per ascoltare due celebri scrittrici e due profonde conoscitrici dell’animo femminile.

«Con questo libro – spiega, rispondendo alle domande di Chiara Valerio, la scrittrice francese Noiville – ho voluto dimostrare a mie figlie che l’amore è una cosa complessa. Ho raccontato una storia diversa e sovversiva: la cosa più interessante nel mio libro è che la ragazza non si innamora di un uomo né potente, né bello, ma più grande. E questo rende la storia sovversiva».

«Per me – spiega, invece, Concita De Gregorio – scrivere è sempre un fatto politico: significa ascoltare e condividere la realtà, e provare a decifrarla. Ho deciso di scrivere questo libro perché ho pensato che le donne non vengano ascoltate abbastanza. Gli uomini dicono di non capirle, ma è solo perché non le ascoltano. In realtà è molto semplice capire le donne: basta ascoltarle. Le donne, per tanto tempo, sono state considerate come quelle che violavano lo stato naturale delle cose. È successo anche ne giorni scorsi, dopo la vittoria alle urne di Chiara Appendino e Virginia Raggi, “Libero” ha titolato “Comandano le donne”. Avete capito, sì, il sottotesto? Il mondo alla rovescia». «Oscar Wilde – aggiunge Florence Noiville – diceva che le donna non devono essere capite, ma amate, e per me questo rappresenta l’apice dell’orrore».

Nel suo intervento al festival Isola delle storie, Concita De Gregorio, spiega anche cosa ha imparato in questi due anni di ascolto delle giovani donne. «Hanno paura della solitudine – spiega – hanno 1500 amici on line, ma realmente non ne hanno nessuno. Per questo, perché si sentono sole, per loro è importante adeguarsi o riconoscersi in un modello. Questa realtà gliel’abbiamo consegnata noi così, per questo spetta a noi ricreare la comunità reale che abbiamo distrutto e nella quale vivono adesso i nostri ragazzi, la vivono nella loro cameretta. La nostra incapacità di vedere e ascoltare incrocia la loro solitudine». «Ai miei figli – aggiunge in conclusione Concita De Gregorio – che mi chiedono cosa bisogna fare per piacere alle ragazze, dico sempre che bisogna essere puliti e bisogna farle ridere, essere spiritosi. Se sei pulito e spiritoso, sei già avanti. Hai la confidenza del corpo e la libertà della risata».

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