La Nuova Sardegna

lo spazio ragazzi

Il buio e la luce, percorso per crescere

dall’inviato
Il buio e la luce, percorso per crescere

Tante mostre, laboratori, incontri. E una partecipazione eccezionale

04 luglio 2016
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GAVOI. Si potrebbe venire nel piccolo paese della Barbagia anche solo per il programma dello spazio ragazzi, un festival nel festival. Laboratori, spettacoli, mostre, incontri che ovviamente guardano ai più piccoli. Ma certo non escludono i genitori, gli adulti in generale. Senza contare le contaminazioni tra queste due anime del festival letterario di Gavoi, se proprio le si vuole vedere separati. Con autori che si dividono tra le sezioni, con doppi appuntamenti con declinazioni diverse. In fondo nella letteratura per ragazzi si ritrova la magia più primordiale, intensa del racconto. Delle storie che sono il cuore del festival organizzato, non a caso, da un’associazione che si chiama l’Isola delle storie. Quelle dell'edizione 2016, che si è chiusa ieri, si sono sviluppate attorno al tema “Luce e buio”.

Ad affrontare l’argomento scelto per lo spazio ragazzi del festival, tanti e importanti autori e illustratori. «Cerchiamo ogni anno dei temi che ci permettano di attraversare i libri - racconta Teresa Porcella, curatrice dello spazio ragazzi – in tutte le possibili declinazioni. Partendo da quella letterale sino a quelle più simboliche. Luce e buio ci ha permesso di lavorare a laboratori sulla luce e sulla fotografia, per esempio. Abbiamo poi ragionato su cosa succede quando si dorme, quando si sogna. Chiesto ad Annalisa Strada, scrittrice che è stata una ghostwriter, cosa significa scrivere nel buio di un’identità diversa. Oppure a Luigi Ballerini che è uno scrittore, ma anche uno psicologo, uno psicoterapeuta, cosa significa portare alla luce, il sommerso, il buio che c'è in noi. Sviluppato insomma il tema in tante declinazioni». Attraverso anche delle belle mostre di silent book, racconti solo per immagini: «Le parole – sottolinea Teresa Porcella – di solito vengono indicate come la luce che spiega, in questo caso le abbiamo immaginate come la parte del buio da immaginare».

Le mostre “Mentre tu dormi” di Mariana Ruiz Johnson, “Pois” di Cristina Bazzoni e “Orizzonti” di Paola Formica alle quali va aggiunta quella di Antonio Sualzo e Silvia Vecchini che raccontano “Una cosa difficile” come l'amicizia. Esposizioni che mostrano chiaramente anche l’evoluzione della letteratura per ragazzi, nei temi e nel segno. «Gli autori cercano sempre di più affrontare temi che prima erano riservati solo agli adulti – racconta ancora Teresa Porcella – cercando le parole giuste per raccontarle ai bambini. Temi come quello dei migranti, ma non solo. Dal punto di vista grafico poi si stanno sviluppando linguaggi sempre più articolati, sintesi simboliche. E un tratto spesso più graffiato».

Intanto negli occhi dei bambini che partecipano ai laboratori, che frequentano lo spazio, si legge la felicità di giocare con i libri, di imparare a raccontare delle storie. Una passione che sicuramente molti di loro si porteranno dietro tutta la vita. A Gavoi si formano anche i lettori e gli scrittori del futuro. (f.c.)

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