La Nuova Sardegna

Partito il tour estivo di Capossela

“Polvere” al via da Roma, arriverà in Sardegna il 29 luglio a Cagliari

30 giugno 2016
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ROMA. «Quello di “Polvere” è un concerto che ci collega alle nostre radici, e le fa affiorare nel mondo contemporaneo. Un mondo di frontiere grandemente aperte per la musica, ma tragicamente chiuse per gli uomini». Vinicio Capossela descrive così il suo tour, tra musica e attualità, che ha preso il via l’altroieri sera dall’Auditorium Parco della Musica a Roma (arriverà anche in Sardegna, a Cagliari il 29 luglio) e che propone i brani del suo nuovo doppio album “Canzoni della Cupa”, uscito a maggio (La Cupa/Warner Music).

Uno spettacolo caratterizzato, come è tradizione di Capossela da 15 anni a questa parte, da una produzione di deciso impianto teatrale e da una connotazione scenica originale: una rappresentazione del mondo rurale e folclorico evocato dalle canzoni del disco. «Il concerto della Polvere - continua il cantautore, che ha voluto dividere il tour in due parti, Polvere e Ombra, come già fatto anche per il disco - evoca la cultura della terra, il senso della festa, il sudore, la fatica, il sole nel pomeriggio, la tavola imbandita, l'aia in cui ballare per lo sposalizio, ma anche i paesi vuoti, i binari abbandonati. Tutto un tipo di umanità che ri-conosciamo per senso di appartenenza. La sostanza della Polvere è di timbri forti, marcati e netti che uniscano in forma di quadri i blocchi di cui è costituita la materia emotiva del concerto: e cioè l'ancestrale, l'arcaico, il folk, la serenata, la ballata, la frontiera, la fiesta y feria, e la mitologia».

Il concerto è imperniato soprattutto sulle “Canzoni della Cupa”, la loro parte più adatta all'aria aperta, ma trovano spazio anche vecchie canzoni «in forma di accappanti, i non invitati più ingombranti alle feste di sposalizio».

Alla “Polvere” estiva seguirà la versione autunnale del tour: «Ombra». «I concerti teatrali – spiega Capossela – daranno spazio a un repertorio diverso, legato al lato in ombra del disco, il lato lunare, delle creature della Cupa, del cane mannaro, della bestia nel grano, creature che prendono vita nelle canzoni. Il lato dei mulattieri che rubano legna la notte, il lato delle fughe d'amore».

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