La Nuova Sardegna

“Menotrentuno”, scatti dal mondo che cambia

di Grazia Brundu
“Menotrentuno”, scatti dal mondo che cambia

A Sassari la rassegna curata da Ligios e Borsato. Il tema di quest’anno è “Terra Madre”

30 giugno 2016
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SASSARI. Il tema è “Terra Madre” (“Homeland”), il mezzo d’indagine la fotografia, gli “indagatori” quindici giovani artisti sotto i trentun anni di età provenienti da diverse zone dell’Europa. Italia e Sardegna compresa. Da luglio ad ottobre si daranno il turno in una staffetta che passa per undici comuni della Sardegna: Alghero, Arzachena, Bitti, Cagliari, Florinas, Ghilarza, Lodine, Neoneli, Sassari, Villanova Monteleone, Villa Verde. A coordinare l’operazione, l’esperienza e la competenza del fotografo Salvatore Ligios e della curatrice Sonia Borsato, le due anime dell’associazione culturale Su Palatu-fotografia, che da un decennio a questa parte e con cadenza biennale organizza la rassegna dei giovani artisti “Menotrentuno”. Arricchita ora da un’altra parallela, intitolata “A.banda”, alla quale partecipano oltre trenta fotografi senza distinzione di età o tema.

Ligios e Borsato proseguono sul terreno di una ricerca insieme originale e rigorosa. «Dopo aver proposto in passato i temi “La rivoluzione del turismo”, “Il delirio giovanile”, “Giovane violenza” e “Memoria”, quest’anno ci concentriamo sul concetto di Terra Madre, affidato alla creatività di una generazione di giovani europei abituati ad avere una nozione più elastica dei confini nazionali», ha spiegato ieri mattina a Sassari Sonia Borsato durante la presentazione dell’iniziativa.

«In generale la novità è forse – aggiunge Borsato – la rinuncia a reportage dei confini che si frantumano e della transumanza dei popoli in cerca di nuovi luoghi che siano salvezza». Insomma, chi si aspetta una replica delle immagini drammatiche dei telegiornali resterà deluso. «In “Homeland” prevale – spiegano gli organizzatori – il tentativo del ripristino del rapporto tra uomo e natura. L’identità regionale conquista terreno rispetto a quella nazionale e la dimensione più autentica è quella periferica delle piccole comunità. Per analizzare tutti i lavori bisognerà aspettare le mostre».

Intanto, però, Ligios ha voluto segnalare la presenza di «uno dei migliori giovani talenti svizzeri, conosciuto soprattutto per i suoi lavori sul post Chernobyl». Si tratta di Niels Ackermann, il primo ad esporre. Sarà presente con le sue foto al Palazzo della Frumentaria di Sassari dal 20 luglio al 7 agosto con “L’angelo bianco”.

Ma c’è anche Mohamed Keita, ivoriano, che dopo aver migrato a piedi per gran parte dell’Africa è arrivato in Italia e qui ha imparato a fotografare grazie a un’associazione di volontariato. Keita è ad Alghero, negli spazi di Lo Quarter, dal 4 agosto al 4 settembre con un lavoro incentrato proprio sulla città catalana e intitolato “Vel Marì”. Con lui c’è anche Roberta Masala, al secondo anno dell’Accademia di Belle Arti di Sassari, che attraverso i ritratti di “Ballo a tre passi” indaga il significato di “casa” intesa non come semplice abitazione ma come esperienza dell’anima. È uno studente dell’Accademia anche Tiziano Demuro: le sue “Affinità elettive”, dal 21 luglio al 6 agosto al “Temporay Storing” di Cagliari, declina il tema “Terra Madre” secondo il concetto di “famiglia”, in particolare dal punto di vista delle coppie omosessuali.

Insomma, ancora prima di iniziare, la nuova edizione di “Menotrentuno” sta già destando interesse e a novembre una selezione di opere volerà a Londra, ospite dell’Istituto italiano di cultura.

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