La Nuova Sardegna

“L’ultimo spettacolo”, una casa per la cultura

di Fabio Canessa
“L’ultimo spettacolo”, una casa per la cultura

Sassari, in Corso Trinità un nuovo spazio comunitario che ospita una libreria, un cineclub e vari laboratori

27 giugno 2016
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SASSARI. Il nome riprende il titolo di un bellissimo film degli inizi degli anni Settanta: “L’ultimo spettacolo”. Ma se il capolavoro di Peter Bogdanovich era intriso di malinconia, raccontando la vita di provincia in una piccola sala che sta per chiudere, il centro culturale in Corso Trinità 161 a Sassari ribalta la prospettiva. In quello spazio prende forma un modo di collaborare per un progetto di città, e di cultura, decisamente innovativo. Con una ricchezza di iniziative, alcune già partite e altre pronte a svilupparsi.

Fisicamente “L’ultimo spettacolo” è un grande spazio abitato da una libreria, un bar, uffici di persone, associazioni e società. «Nasce dall’idea di fare uno spazio di comunità - spiega Sergio Scavio, direttore artistico del locale - C’è la parte dedicata alla cultura e quella legata al lavoro più tradizionale, che sono collegate. Un progetto che mette insieme l’Arci, Banca Etica, che lavora secondo principi molto diversi dalla banca tradizionale, TaMaLaCà, che è un laboratorio di ricerca e azione per la promozione della città dei diritti della facoltà di Architettura di Alghero, Sarvex, una società che fa riferimento a Banca Etica e si occupa di servizio all’impresa, ma fa anche parte di Scelte di campo, cooperativa sociale che coinvolge soggetti svantaggiati». Un luogo di relazione quindi, non facile da raccontare a parole. Per rendersi conto meglio di cosa si tratta, basta andarci di persona. «Non è un circolo, ma un locale pubblico - sottolinea Sergio Scavio - C’è un bar aperto tutti i giorni, una libreria, che nasce in collaborazione con Koinè e ha già più di mille volumi, destinati ad aumentare, con un reparto cinema particolarmente curato. E tante altre cose. Tutto si unisce al lavoro comune degli uffici che gravitano dentro lo spazio».

Ad avere la priorità saranno le attività culturali, alcune già avviate, altre in fase di programmazione: «Continuerà la scuola di cinema - evidenzia Scavio - Ci saranno le lezioni dei nuovi corsi che riprenderanno a ottobre, ma lo spazio sarà aperto anche ai ragazzi che hanno già fatto la scuola. Metteremo loro a disposizione gli strumenti necessari per lavorare. Oltre a quelli di cinema, faremo anche corsi di fotografia. Ci sarà poi una parte espositiva e due giorni alla settimana di cineclub con Aguaplano: rassegne di cinema d’autore per recuperare film dimenticati dalla distribuzione o dimenticati con il passare del tempo».

Tante iniziative, molte ancora da scoprire, in uno spazio che dà sulla valle di Rosello. Una bella posizione panoramica. Un posto dimenticato di Sassari che “L’ultimo spettacolo” punta a valorizzare, grazie ai vari progetti. «Tra questi l’idea di fare per luglio - racconta il direttore artistico - una piccola arena cinematografica all’aperto».

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