La Nuova Sardegna

“Futuro interiore”: il nuovo libro di Michela Murgia

TETI. Dopo la partenza ieri da Villamassargia, prosegue oggi a Teti il tour letterario di Michela Murgia per presentare il suo ultimo libro, “Futuro interiore”. Appuntamento alle 18.30 nella...

26 giugno 2016
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TETI. Dopo la partenza ieri da Villamassargia, prosegue oggi a Teti il tour letterario di Michela Murgia per presentare il suo ultimo libro, “Futuro interiore”. Appuntamento alle 18.30 nella Biblioteca comunale. A dialogare con la scrittrice sarà Manuelle Mureddu. Nel saggio, appena uscito per Einaudi, la scrittrice riflette su tre temi: identità, bellezza e potere. E lo fa da una posizione precisa: quella di chi è nato tra metà gli anni Sessanta e gli anni Ottanta. Arrivate tardi per le rivoluzioni ideologiche, ma troppo presto per essere considerate native dell’era tecnologica, le persone tra i 35 e 50 anni potrebbero davvero essere la generazione perduta, come dicono alcuni, ma anche la generazione che più di tutti può portare l’eredità migliore del passato nelle sfide del futuro.

Il tour. Organizzato all’interno di Éntula, il festival diffuso dell’associazione Lìberos, il tour domani fa tappa invece a Nuoro: inizio alle 20.15 al Caffè letterario Nobel '26 con Pier Franco Fadda. Prevista un’offerta all’ingresso, il ricavato sarà devoluto al Centro antiviolenza Onda Rosa Nuoro. Martedì alle 21 infine Michela Murgia dialogherà con Anthony Muroni in piazza San Pietro ad Assemini.

Il libro. Figlia dei baby boomers e madre dei nativi digitali, quella degli anni Settanta è una generazione ammarata nel mezzo di due fondamentali cambiamenti paradigmatici, uno sociale e uno tecnologico, una generazione che ancora fatica a trovare una dimensione storica. Esiliati dai simboli ideologici e giunti ai linguaggi tecnologici come adulti con una lingua straniera, i quarantenni di oggi hanno mancato il tempo di ogni rivoluzione; ora abitano il proprio presente con la sensazione di non potervi davvero risiedere, infragiliti da un’instabilità che li costringe a immaginare mondi inespressi, ma senza dimenticare due urgenze primarie: sopravvivere e restare visibili. Ma quale mondo avremmo costruito se avessimo avuto la percezione di poterlo fare? Quali cose, col senno di mezzo di chi nasce mediano, avremmo voluto migliori? Quale cambiamento avremmo generato se non avessimo avuto la sensazione di essere arrivati cosí dopo o cosí prima di tutti gli altri?

L’autrice. Michela Murgia ha esordito nel 2006 per Isbn con “Il mondo deve sapere”, diario tragicomico di una telefonista precaria. Nel 2009 per la casa editrice Einaudi pubblica il romanzo “Accabadora”. Con questo romanzo vince il premio Dessì, il Super Mondello, il premio Viadana, il premio Alassio, il premio Città di Cuneo e il Super Campiello. Nel 2011 esce il saggio teologico “Ave Mary” e nel 2012 il racconto “L'incontro” e il diario “Presente”, scritto a otto mani con Giorgio Vasta, Andrea Bajani e Paolo Nori. È del 2013 “L'ho uccisa perché l'amavo. Falso!”, scritto con Loredana Lipperini, e dell’anno scorso il romanzo “Chirú” .

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