La Nuova Sardegna

Rivive il set della Bibbia

di Mattia Sanna
Rivive il set della Bibbia

Oliena: restaurato l’altare dove Houston girò il kolossal

24 giugno 2016
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OLIENA. Correvano gli anni Sessanta, quando il produttore Dino De Laurentis incaricò John Houston della regia del kolossal “La Bibbia”. Un film che venne girato per una significativa porzione nel Supramonte di Oliena.

Per la realizzazione della scena del sacrificio di Isacco, infatti, venne scelta la località di “Pradu”. In quell’occasione, il monte Moira fu, dunque, rappresentato dal Corrasi. Qui venne innalzato un piccolo altare, caratterizzato da una lettiga di frasche, da un braciere (disperso e mai più ritrovato) e, a delimitazione dell’area, da sei colonne, scolpite su pietra di varia natura. Una scelta costruttiva quest’ultima, che in epoche remote andava a raffigurare templi ritenuti sacri da svariate civiltà (pagane o cristiane che fossero) ed evidenziava inoltre l’importanza del sito. Un dato curioso, poi, è rappresentato dalla liberazione, durante le riprese, di oltre 2mila esemplari di colombe bianche, che andarono a stabilirsi a valle, nell’abitato di Oliena, mischiandosi ai più comuni “parenti” grigi, già presenti nel centro del Nuorese e andando a costituire numerose colonie. A distanza di cinquant’anni, per celebrare questa ricorrenza,e la Sardegna, diventate protagoniste della cinematografia mondiale, l’associazione culturale VET Barbagia, ha voluto ripristinare il vecchio e storico altare sacrificale, risollevando e, in alcuni casi, riparando le colonne spezzate dal trascorrere dei lustri e dall’incuria. Gli elementi decorativi erano stati relegati nell’anonimato, sparsi nel suolo circostante tra le pietre comuni del posto. Inoltre il maestro Tonino Mussone ha donato un braciere dal quale si è innalzata nuovamente la fumata, esattamente come nel film di Houston. «Vogliamo dedicare il recupero e la valorizzazione di questo sito al nostro paese -spiega Luigi Columbu, fondatore di Vet Barbagia - e a tutti i visitatori della montagna. L’obiettivo è che tale spazio stupendo, incastonato in un angolo così suggestivo, possa fungere da richiamo turistico, per sempre più numerosi appassionati della montagna e del cinema, diventando, inoltre, argomento di curiosi racconti da scambiare con i propri amici, a prescindere dal proprio credo».

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