La Nuova Sardegna

Un tempo sigarette oggi innovazione e arte

di Stefano Ambu
Un tempo sigarette oggi innovazione e arte

Riapre a Cagliari il complesso dell’ex Manifattura Tabacchi

29 maggio 2016
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CAGLIARI. Sigari e sigarette una volta. Ieri e oggi visite guidate per far sapere a tutti che cosa c'è dietro quei cancelli. Domani invece spazio al polo della creatività tra arte, tradizione e digitale: sarà proprio chi ha voglia di inventare e fare qualcosa a dover dire alla Regione come vuole utilizzare gli spazi appena ristrutturati. La star è la Ex Manifattura Tabacchi: vista sul porto, posizione centralissima e sale e cortili per 22mila metri quadri tra la parte bassa di viale Regina Margherita e via XX settembre.

Grazie ai lavori effettuati in questi anni più della metà dell'area, circa 12mila quadrati, è già pronta. Ancora qualche mese per le autorizzazioni necessarie e per la messa in sicurezza e l'ex Manifattura potrà davvero riaprire i cancelli. Questo è stato garantito ieri dal governatore della Regione Francesco Pigliaru nel corso di una visita insieme al sindaco di Cagliari Massimo Zedda. Riapertura sì, ma non per una toccata e fuga. Per avere idea di che cosa potrebbe succedere lì dentro fra qualche mese bisogna tornare indietro di qualche anno e ripensare a quei pochi giorni in cui la struttura ospitava la Festarch, la manifestazione internazionale dedicata all'architettura. Ma che si allargava alla cultura e all'arte con concerti (di notte si sentiva il piano di Ludovico Einaudi), presentazioni di libri o di progetti e , dibattiti e mostre. Erano i tempi della archistar. E ad esempio si parlava, con i disegni di Gilles Clement, del futuro di Tuvixeddu tra giardini verticali, teatri a scomparsa e un mare di papaveri. Nove anni fa. Sì, i tempi sono cambiati. Ma l'idea che in quegli spazi possano nascere idee che cambino, migliorino o creino sviluppo a Cagliari, Sassari, Nuoro o in qualsiasi altra parte della Sardegna c'è ancora. La regia guarda decisamente, come impostazione, al presente e al futuro. Ma tecnologia e digitale- queste le intenzioni- dovranno essere anche messe al servizio di tutto ciò che si fa o si è sempre fatto in Sardegna. Non è un caso che per il momento il maxi-spazio sarà gestito in via sperimentale da Sardegna Ricerche.

Per capire però che cosa ci sarà in concreto dentro questo gioiello architettonico che nella storia ha oscillato tra sacro e profano (nato come convento e poi diventato fabbrica di tabacco) bisognerà aspettare ancora qualche giorno. Martedì l'ex Manifattura ospiterà u incontro tra il vice presidente della Giunta, Raffaele Paci, con artisti e operative culturali per discutere delle prospettive future. «In questi tre mesi - ha spiegato Pigliaru - chiederemo agli operatori culturali di portare il loro contributo di idee». A una condizione: «Il progetto di fabbrica della creatività va concepito come complementare con uno spazio importante per la creatività digitale. Come la ex Manifattura, appunto». Serve, insomma «un progetto che contempli creatività e innovazione allo stesso tempo, in una dimensione in cui tradizionale e moderno si fondono: questa è l'idea attorno alla quale vogliamo costruire il dibattito più ampio possibile». Massimo Zedda ha detto di condividere «il progetto di un luogo aperto frequentato e vissuto da cittadini e turisti con spazi dedicati a musica, cinema, fotografia, danza, artigianato, design, cioè tutto quello che era previsto nel progetto della fabbrica della creatività, più innovazione tecnologica». Oggi si continua con le visite guidate. Martedì spazio alle idee e alle proposte.

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