La Nuova Sardegna

Sul palco di Nora insieme a Marisa Sannia

In Sardegna per il festival “La notte dei poeti”, con Maria Carta al Teatro Argentina nelle “Memorie di Adriano”

29 maggio 2016
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Fu alla seconda edizione della “Notte dei poeti” nel 1984 che Giorgio Albertazzi arrivò al Teatro Romano di Nora per il recital “L’uomo e il mare. Da Dante ai giorni nostri”. Anni dopo, su quel primo incontro l’attore scriverà «mancava solo che dalle acque del magnifico mare sardo emergessero le spalle e i seni ansanti delle sirene».

Tornando a quell’occasione, Antonio Cabiddu, presidente del Cedac ed infaticabile fautore della rassegna di teatro e poesia, ricorda quanto si dimostrò generoso l’attore, contattato scavalcando l’agente, a venire incontro alle limitate risorse economiche del periodo. «Albertazzi era molto generoso, per quanto potesse sembrare per certi versi spigoloso e ad alcuni addirittura antipatico. Invece era molto disponibile e molto aperto nei rapporti con gli altri. Se era una bella ragazza ancora meglio» sottolinea. Per il presidente del Cedac è stato un privilegio averlo conosciuto da vicino ed averlo avuto ospite in diverse occasioni, sia a Nora che all’Alfieri. «Regalava riflessioni e battute fulminanti. Amava sorprendere. Aveva carisma, fascino ed una eleganza naturale». A quel primo invito l’attore ebbe carta bianca nella scelta di cosa proporre. Il recital, assemblato per Nora, fu così riuscito che Albertazzi lo riprese in seguito con successo. Erano gli inizi del Festival, e lui aiutò il pubblico, che magari non conosceva il verso conclusivo della poesia, a capire quando poter applaudire, battendo leggermente un piede al momento opportuno. «Era un grande istrione e sapeva come conquistare il pubblico», aggiunge Cabiddu. Albertazzi fu ancora ospite alla Notte dei Poeti nel 1993, con il recital “Cantano ancora le sirene?” e con “Histoire du soldat” di Stravinskj. Era accompagnato dall’orchestra diretta dal Maestro Biscardi in una coproduzione con il Teatro lirico di Cagliari, in cui Albertazzi curò la revisione del testo di Ramuz. «Con due presenze sicuramente volle aiutare il festival – dice Cabiddu –. Ma la volta più emozionante fu quando nel ’95, tornò con “Memorie di Adriano”. Fu proprio un suo desiderio portarlo anche da noi. L’anno precedente l’aveva fatto a Caracalla con la nostra Maria Carta, e a Nora fu chiamata Marisa Sannia. Lui era un esteta e l’apprezzò molto. Furono due serate indimenticabili. Albertazzi era veramente l’imperatore Adriano».

È stato un altro luogo denso di storia, l’Anfiteatro Romano di Cagliari, a ospitare il 30 luglio 2008 l’ultima visita in Sardegna di Albertazzi. Invitato dall’associazione La Via del Collegio che produsse lo spettacolo, scelse di debuttare in anteprima nazionale con “Il diavolo e l’acquasanta”, ironico recital con Enrico Brignano. Come in un amichevole duello, i due attori,quell’estate insieme anche in un «Sogno di una notte di mezza estate» riscritto come un musical dallo stesso Albertazzi, si dividevano la scena alternando Amleto, Dante e il cabaret, in una commistione molto apprezzata dal pubblico dell’Anfiteatro. Albertazzi, intervistato dal nostro giornale sull’inattesa scelta e l’inedita accoppiata, ci disse: «Dico sempre sì a tutti, comunque. Sono una vera, non prostituta, non lo posso dire, perché in realtà non lo faccio per danaro. Ma sono una vera etèra. Lo faccio per far piacere. Sarà un duello all’ultima parola. Certo raggiungere la mia ultramodernità è difficile per chiunque. Quindi lo sarà anche per Brignano. Però ci proverà. Ci sono tanti punti di contatto - l’idea di lavorare, divertirsi, di giocare - ma anche diverse generazioni fra noi due, e questo è interessante».(roberta sanna)

In Primo Piano
Il funerale

A Ittiri lacrime e rombo di motori per l’ultimo saluto a Sebastiano Pasquarelli

di Luca Fiori
Le nostre iniziative