La Nuova Sardegna

SASSARI. Non è primavera se non c’è Abbabula. Il festival della musica d’autore, che festeggia la diciottesima edizione, ritorna ad animare il centro della città in contemporanea ad alcune manifestazioni del Maggio sassarese dopo l’edizione dello scorso anno consumata nel suggestivo scenario del sito archeologico di Monte d’Accoddi. «È stata un’esperienza molto bella e non escludiamo di ritornarci – ha detto il direttore artistico del festival Barbara Vargiu – ma in tanti ci hanno fatto notare che questa manifestazione ha sempre segnato l’inizio della primavera e quindi la nostra “casa” è il centro di Sassari». «A diciotto anni di età Abbabula può osare e spingersi verso nuove mete – ha aggiunto l’assessore comunale alla Cultura Raffaella Sau –. Mi piace il fatto che si svolga in concomitanza col Centro in fiore e altre importanti iniziative legate al Maggio sassarese». Essere maggiorenni, per questo festival, significa anche entrare nel circuito dei grandi eventi regionali estivi e infatti quest’estate Abbabula porterà alcune produzioni nel festival delle Terre dei giganti di Riola Sardo e Tharros che segna appunto la nascita della Rete dei festival della Sardegna.

Il cartellone della manifestazione, organizzata dalle Ragazze Terribili con l’assessorato regionale allo Spettacolo e Turismo, l’assessorato comunale alla Cultura e la Fondazione di Sardegna, propone una serie di eventi dal 12 al 14 maggio introdotti questo sabato dal concerto di Daniele Silvestri che farà tappa al teatro comunale col suo “Acrobati in tour”. Spettacolo lungo e corposo di circa tre ore, per il quale è stato aperto il loggione e che prevede anche il servizio di baby parking gratuito. E se l’artista romano è una garanzia, Abbabula tiene fede alla sua linea e dà spazio ai talenti emergenti locali e nazionali, alcuni dei quali poco noti al grande pubblico. La giornata inaugurale sarà quella di giovedì 12 a Palazzo di Città, con un concerto (l’unico a pagamento) del cantautore livornese Bobo Rondelli (nella foto) che si esibirà in una serata dal titolo “Ciampi ve lo faccio vedere io”. Prima di lui però saliranno sul palco il cantautore sassarese Raffaele Puglia, che avrà il compito di aprire la serata, e Flo, artista napoletana vincitrice del Premio Andrea Parodi e di Musicultura. Il festival si sposterà all’aperto nelle due giornate successiva e farà base al centro, in Piazza Fiume. Venerdì 13 si comincia con l’esibizione dell’artista cagliaritano The heart and the void, nome d’arte di Enrico Spanu, con un repertorio di canzoni che mettono insieme il folk americano e il brit-pop. Alle 21 sarà la volta del gruppo torinese The sweet life society, che hanno appena portato in giro per l’Europa il loro primo album di ispirazione swing intitolato “Swing Circus”. La star della serata sarà la cantautrice siciliana Levante, che ha conquistato grande popolarità col singolo “Alfonso”, e porterà a Sassari il suo ultimo disco “Abbi cura di te” candidato al Premio Tenco come miglior album e miglior singolo. La giornata conclusiva, sabato 14, prevede un appuntamento mattutino con la cantante algherese Claudia Crabuzza che a mezzogiorno salirà sul palco per presentare il suo ultimo album “Com un soldat”. Alle 20 ancora una produzione locale, la rock band sassarese Il Giardino che ha appena pubblicato il primo disco intitolato “Il mondo in due”. Poi sarà la volta di Appino, leader del gruppo Zen Circus impegnato attualmente nel suo progetto solista. La chiusura del festival sarà affidata a I cani, fenomeno emergente in Italia e amatissimo dai giovanissimi, che porteranno sul palco di Abbabula il loro “Aurora tour” premiato da un clamoroso successo di pubblico nelle tappe, tutte sold out, della penisola.

Ci sarà anche l’appuntamento con “Abbabulababy”, iniziative riservate ai bambini sabato alle 17,30 e domenica mattina a mezzogiorno. La sede sarà via Enrico Costa, abbellita dalle decorazioni de Il centro in fiore, dove la compagnia algherese Spazio T si esibirà negli spettacoli “La storia di gatto mangione e... di una torta al cioccolato” e “Rana!Rana!”.