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Nuorese calcio sull’orlo del baratro: il presidente lascia

Il presidente Michele Artedino
Il presidente Michele Artedino

Michele Artedino ha detto basta. L'annuncio con la voce rotta dall’emozione

23 giugno 2017
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NUORO. Nuorese sull’orlo del baratro. Il presidente Michele Artedino ha detto basta. La voce rotta dall’emozione, gli occhi rossi gonfi di lacrime pronte a sgorgare sulle guance per un dolore troppo grande. «Mi dimetto, lascio la Nuorese perché sono solo, la città mi ha lasciato solo» ha detto il presidente della Nuorese nel corso dell’incontro convocato nella club house della Softball Nuoro, gremita di tifosi preoccupati.

Accanto ad Artedino c’era il sindaco Andrea Soddu, che ora avrà il difficile compito di ricostruire il morale del presidente dimissionario, provare a convincerlo a restare al suo posto e cercare imprenditori disposti a dargli una mano per evitare che un altro pezzo del territorio finisca in malore. La Nuorese è un simbolo della città e anche in questo durissimo periodo di crisi ha mostrato di poter competere a livello nazionale con realtà molto più forti economicamente anche a grazie a un presidente tifoso e innamorato della sua citta che non ha lesinato investimenti per portarla in alta. Una squadra che ha lottato fino all’ultima giornata per tentare il salto in serie C.

"Speravo che dopo il grande campionato di quest’anno, che ci ha portato a sfiorare il salto in Serie C, potessi trovare partner disponibili a sostenere il progetto di una Grande Nuorese – ha spiegato Michele Artedino – . E invece nesuno si è fatto avanti. E da solo non posso continuare a gestire la squadra. Anche perché sono uno abituato a vincere e non potrei tenere una squadra che vegeta in un campionato di Serie D che invece potremmo dominare".

"Speravo che non dovesse arrivare mai questo momento – ha continuato il presidente – e ringrazio il sindaco per la sua presenza a quest’incontro.. Ho investito tanto sulla Nuorese, ma ora devo anche pensare alla mia azienda. Ho 30 dipendenti e un’altra ventrina lavoratori dell’indotto, sono statoi il primo a credere nella zona di via Don Bosco che adesso è la zona della città più fiorente e fattura milioni di euro. Neppure questo è servito per far intervenire qualche imprenditore per aiutarmi nella gestione della Nuorese. E allora – ha concluso – dico basta. Consegno le chiavi al sindaco e lascio la Nuorese. Un grande amore. Con le lacrime agli occhi, ma così non è possibile andare avanti". (plp)
 

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