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Il cuore torresino non smette di battere: battesimo per la nuova società

Antonio Ledà
La presentazione della nuova Torres
La presentazione della nuova Torres

Tifo da stadio alla presentazione all'hotel Il Vialetto. Sechi: «La prima vittoria è aver salvato l’onore di questa città» 

20 giugno 2017
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SASSARI. «I guerrieri sono guerrieri perchè quando cadono hanno la capacità di rialzarsi per riprendere a combattere». La frase di Tore Pinna, portierone e bandiera della Torres, riassume bene le recenti vicende della squadra sassarese. Un club «massacrato dalle ultime sciagurate gestioni» (copyrigh di Salvatore Sechi) che però non si arrende ed è riuscito nel miracolo di riannodare i fili della sua storia. Il battesimo ieri sera, 19 giugno, in una sala convegni dell’hotel “Il Vialetto” stracolma di tifosi di tutte le età.

Duecento persone - forse di più - che hanno fatto da cornice al primo passo ufficiale della nuova società. A Salvatore Sechi, l’imprenditore sassarese che ha portato avanti il progetto e ha assunto la carica di presidente, è toccato il compito di fare gli onori di casa. Al suo fianco il vicepresidente Antonio Carboni, il direttore generale Gianfranco Satta, il tesoriere-segretario, Adelmo Sechi, il nuovo allenatore Ivan Cirinà, il preparatore atletico Pietro Mossa e due ragazzi che rappresentano il passato e il futuro della squadra rossoblù: Tore Pinna (accolto da una standing ovation) e Carlo Piga.

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Ospite al tavolo della presidenza il sindaco Nicola Sanna che ha spiegato in maniera efficace il motivo della sua presenza. «Questa nuova società porta un nome importante e ha il compito di salvare l’onore sportivo della nostra città. Quando Salvatore Sechi ci ha illustrato il progetto lo abbiamo condiviso e gli ho promesso che faremo il possibile per dargli una mano. La prima cosa che posso dire è che non c’è dubbio che la Torres giocherà al Vanni Sanna perchè quello è il suo stadio. Sechi – ha concluso il sindaco – è un imprenditore che vede in questa impresa una possibilità di successo. Ci voglio credere anch’io e gli auguro di riuscirsi».

Il presidente ha incassato l’assist (almeno lo stadio c’è) e ha ricostruito le vicende che hanno portato alla morte a alla rinascita del club sassarese. «Ho deciso di intervenire – ha spiegato – quando ho visto i giocatori della Torres messi fuori dall’albergo per morosità. Qualcuno, allora, ha storto il naso perchè ho dato una mano a Daniele Piraino. Ebbene sono contento di averlo fatto perchè con quella operazione abbiamo posto le basi per essere qui oggi. Se non fossi intervenuto io con i tifosi della Curva Nord (autori di una generosa colletta) la Torres non avrebbe concluso il campionato e sarebbe stata radiata dai ranghi federali».

La situazione ha preso una piega diversa anche se la vecchia Torres non è riuscita a salvarsi «perchè il bilancio era così pasticciato che i nostri commercialisti ci hanno messo mesi per cercare di rimetterlo in ordine. E vi posso assicurare – ha continuato il presidente – che il passivo era così pesante da rendere vano qualsiasi tentativo di ricapitalizzazione. Piraino si è accorto di aver combinato un pasticcio e, anche se in ritardo, gli va riconosciuto il merito di aver fatto l’unica casa possibile: denunciare alla Procura della Repubblica la vecchia proprietà e chiedere la liquidazione della Sef Torres 1903. Si è anche assunto l’onere di fare il liquidatore sapendo che non sarà un compito facile».

«Detto questo – ha concluso Sechi – ho il rammarico di non essere riuscito a salvare la squadra dalla retrocessione, anche se ci siamo andati vicinissimi. Abbiamo però salvato il buon nome della Torres onorando il campionato e questa cosa non è passata inosservata in Federazione. Non a caso anche Roma ci ha spronato ad andare avanti nella nostra strada e potrebbe darci una mano quando ci saranno da decidere i ripescaggi. La vecchia Torres non avrebbe avuto chance noi possiamo provarci». Di squadra e di speranze ha parlato Gianfranco Satta, ex presidente del Tergu calcio e sindaco della cittadina dell’Anglona. «Non potevo non rispondere all’appello di Salvatore – ha detto – perchè mi considero sassarese e sono, da sempre, torresino. Ho detto sì all’idea di far rinascere la squadra rossoblù portando in dote l’iscrizione all’Eccellenza regionale e la mia conoscenza della categoria».

Satta ha confermato di avere già avviato una serie di contatti con «giocatori importanti» e ha tracciato l’identikit del torresino doc. «Porteremo a Sassari – ha detto – solo ragazzi che hanno voglia di rimetteresi in gioco domenica dopo domenica sapendo di indossare una maglia speciale». Nomi? il direttore ha confermato quelli che già circolavano da qualche giorno: i due centrali Cataldo Minutolo e Gianfilippo Caterisano, il portiere Antonio Sechi, l’esterno basso Edoardo Casu, i centrocampisti Vittorio Spanu e Giuseppe Palmisano e poi, naturalmente Tore Pinna e Carlo Piga. Gli altri arriveranno perchè la nuova Torres ha acceso i motori e non ha nessuna intenzione di fermarsi.

La serata è andata avanti con il saluto di Cirinà («E’ un passaggio fondamentale della mia vita, darò tutto») e degli altri dirigenti. Poi le domande dei giornalisti e dei tifosi in un clima di ritrovata fiducia e di grande unità. Tanto da ipotizzare un’amichevole col Bastia (difficile ma non impossibile) e un ritorno, in tempi brevi, nel calcio professionistico. La Torres in Eccellenza non ci fa niente ma, in fondo, è meglio l’Eccellenza che niente.


 

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