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Vela, Andrea Mura vince la sua seconda Ostar: un sardo nella leggenda

Antonello Sechi
Andrea Mura all'arrivo a Newport
Andrea Mura all'arrivo a Newport

Dopo 17 giorni e 3590 miglia di epica navigazione lo skipper sardo e la sua Vento di Sardegna hanno tagliato a Newport (Stati Uniti) il traguardo della più difficile e pericolosa regata transatlantica in solitario

15 giugno 2017
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SASSARI. Grande, grandissimo Andrea Mura. Newport, Stati Uniti, ore 17,06 locali (le 18,06 in Italia): 17 giorni e 4 ore dopo la partenza di Plymouth (Gran Bretagna), lo skipper sardo e "Vento di Sardegna" tagliano il traguardo della Ostar 2017 e scrivono il loro nome nella storia della vela vincendo per la seconda volta di fila la più dura delle regate transatlantiche in solitario.

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Un'epica cavalcata di oltre 3580 miglia (6600 chilometri) sulle onde, attraversando tempeste con venti fino a 50 nodi, onde di 6-8 metri, pioggia, ghiaccio e temperature polari su una rotta che lo skipper sardo ha fatto salire fino a nord (56°) come mai aveva fatto nessuno prima di lui. Un'avventura emozionante e, a momenti, terrificante che Andrea Mura ha fatto vivere a migliaia di appassionati postando su Youtube e sui social i video del suo diario di bordo. 

Quanto sia stata dura lo spiegano le sue prime parole: “È stata una Ostar estremamente impegnativa, sono contento di essere qui sano e salvo”,

Ecco la diretta facebook dell'arrivo:

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Andrea Mura avrebbe voluto fare il record. Ma non è stato possibile.

A 700 miglia dal traguardo, nella zona dei banchi di Terranova, ha dovuto fare i conti con l'ultima e più dura depressione delle tante incontrate nel suo viaggio: una tempesta impressionante che per un giorno intero ha messo a durissima prova la resistenza sua e della barca.

Nel frattempo, diverse centinaia di miglia più indietro un'altra depressione, attraversata due giorni prima da Vento di Sardegna, stava flagellando la flotta della Ostar 2017.

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Un'Ostar tra le più dure della sua storia. Tra ritiri, barche abbandonate e salvataggi in mezzo all'oceano sono rimaste in gara solo sette delle 21 barche partite il 29 maggio. Tra i più sfortunati l'altro skipper italiano, Michele Zambelli, costretto ad abbandonare la sua Illumia 12 dopo aver perso la chiglia. Zambelli che stava conducendo una bellissima regata è stato recuperato a diverse centinaia di miglia dalla costa con uno spettacolare intervento di un elicottero del soccorso canadese. 

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Anche Vento di Sardegna ha subito danni seri. Andrea Mura è stato costretto a cambiare rotta e a fermarsi prima nella baia di Halifax (Nuova Scozia) e poi una seconda volta qualche decina di miglia più a sud dove per oltre un giorno ha lavorato per riparare il motore della chiglia basculante.

Lunghissime ore che hanno fatto trepidare i tifosi che seguivano sulle mappe online la sua posizione. Poi l'annuncio della ripartenza e la certezza della vittoria. Che resta larghissima.

La barca più vicina, Bam dello skipper irlandese Conor Fogerty, nel momento in cui Vento di Sardegna tagliava il traguardo di Newport era indietro di circa 650 miglia. Il suo arrivo a Newport è previsto tra cinque giorni.

Andrea Mura vince la Ostar che aveva già vinto nel 2013 e che aveva promesso di non fare mai più. Nel 2012 aveva vinto anche la Twostar, la versione della regata in coppia.

Ora si riposerà un po' per recuperare questi 17 giorni in cui ha avuto poche occasioni per dormire. Ma,c'è da crederci, starà già pensando alla Vendee Globe, il giro del mondo in solitario. Due anni fa è stato costretto ad abbandonare perché a un certo punto sono mancati i soldi. Ma non ha certo accantonato il progetto.

Ecco l'intero diario di bordo di Andrea Mura alla Ostar 2017 pubblicato sul canale youtube di Vento di Sardegna:

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