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Girandola di gol ma la festa è del Budoni 

Girandola di gol ma la festa è del Budoni 

La squadra gallurese torna in serie D dopo una battaglia contro il Bozner, la rete decisiva è di Santoro nei supplementari

12 giugno 2017
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BUDONI. Serie D. Un solo urlo scuote la tribuna del Comunale di Budoni, un abbraccio vocale che accomuna la comunità che ha stretto un patto di ferro con gli undici eroi che hanno riportato la squadra gallurese nel campionato nazionale dilettanti, dopo un solo anno di purgatorio in Eccellenza. Il Budoni ha conquistato la promozione dopo una partita da romanzo, nella quale ha superato il Bozner, la squadra di Bolzano, pareggiando per 3-3 dopo aver vinto l’andata in Alto Adige per 3-2.

Una promozione conquistata col sudore della fronte, solo ai supplementari, dopo che il Bozner era riuscito a impattare, riequilibrando il 3-2 subito all’andata con la solita doppietta del bomber Bertoldi. Ma il Budoni ha avuto qualcosa in più, un orgoglio battagliero figlio di uno spirito mai domo, che ha portato i ragazzi di Cerbone a non scoraggiarsi ma ritrovare energie fisiche e nervose che sembravano perdute. È stata una punizione dal limite di Santoro, terzino destro multiuso di 20 anni, migliore in campo e calciatore da un paio di categorie superiori, a decidere la partita, con il 3-3 che il Budoni ha saputo difendere con il coltello tra i denti, con i giocatori piegati sulle gambe dalla fatica, con voglia e forza di volontà.

Il resto l’ha fatto il centrale Spina, un muro invalicabile negli ultimi minuti, dopo che un suo intervento dubbio in area aveva provocato il rigore del 3-2 per gli altoatesini. Al triplice fischio è iniziata la festa di un intero paese, capace di esaltarsi per l’impresa di una squadra che dopo l’amara retrocessione dell’anno scorso aveva iniziato la preparazione con soli nove uomini. Un girone di andata normale, poi la clamorosa accelerazione che ha condotto i biancocelesti ai playoff, dove hanno superato Calangianus e Valle del Tevere, prima dell’impresa col Bozner.

La partita. Sotto un sole che spacca le pietre, oltre 30 gradi che rendono incandescente il sintetico del Comunale, il Budoni parte con lo scatto di Bolt e si porta in vantaggio già al 9’ con Saiu, lesto a insaccare di testa dopo la sponda di Sartor Camina su cross di Meloni. Il mancino Saiu a destra e il destro Meloni sinistra, laterali di fascia a piedi invertiti, fanno vedere i sorci verdi ai difensori bolzanini. Il Budoni non si ferma e al 13’ Zelda trova un corridoio a destra ed entra indisturbato in area dove crossa per Sartor che tutto solo mette dentro. Il doppio vantaggio potrebbe sembrare un’ipoteca sulla promozione e il caldo sembra essere alleato di chi vive su un’isola e non di chi è sceso dalle montagne. Ma un quarto d’ora è troppo poco per produrre sentenze definitive e infatti qualcosa già.

La rimonta. Il Budoni forse si sente troppo sicuro, il calo fisico arriva quando meno te lo aspetti e il solito Bertoldo, bomber implacabile, accorcia le distanze al 32’ del primo tempo con un colpo di testa chirurgico che si insacca alla destra di Trini. Il secondo tempo si apre con il Budoni che sembra rialzare la testa, anche se la prima doccia fredda arriva al 21’ con un missile di Bocchio che firma il pari. Il Budoni comincia a sudare freddo. Paura di vincere, stanchezza e un po’ di sfortuna, quando Sartor impatta in area e solo un miracolo di Kaneider salva il Bozner. Si corre sul filo della tensione, fino a quando non arriva l’episodio che rischia di rovinare la festa gallurese: palla a spiovere degli altoatesini, Spina corre per rinviare e sembra toccare più palla che gamba. L’arbitro ravvisa un fallo su Bocchio. Rigore tirato da Bertoldi, su cui Trini fa u ribatte sul destro del sette del Bozner che realizza il 3-2. Pari e patta con l’andata e supplementari. Poi arriva la punizione di Santoro e può iniziare la festa.

Giandomenico Mele

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