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Cagliari, il futuro di Rastelli si decide in volata

di Roberto Muretto
Cagliari, il futuro di Rastelli si decide in volata

In bilico la conferma dell’allenatore dopo la goleada subita a Reggio Emilia, il patron Giulini è molto indeciso

23 maggio 2017
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REGGIO EMILIA. Rastelli sì, Rastelli no. È il tormentone di questi giorni. La conferma dell’allenatore del Cagliari è l’argomento che tiene banco tra i tifosi e tra gli addetti ai lavori. Ancora di più dopo la batosta rimediata dai rossoblù a Reggio Emilia. Sconfitta pesantissima in termini numerici che potrebbe rimettere in discussione tutto, anche se su un tema così importante la riflessione non può limitarsi a una o due gare, ma deve essere più complessiva. Una decisione verrà presa all’inizio della prossima settimana dopo un faccia a faccia tra il tecnico, il presidente e il direttore sportivo. In quella occasione si capirà se ci sono i presupposti per proseguire il rapporto, oppure se l’avventura è arrivata al capolinea. Percentuali? Fifty-fifty.

Perché sì. Intanto i risultati sono dalla parte del tecnico. In due stagioni ha prima riportato il Cagliari in serie A. Quest’anno ha ottenuto la salvezza con quattro turni di anticipo. Massimo Rastelli ha dimostrato di avere personalità. Non si è fatto condizionare dal nome dei giocatori quando ha dovuto fare le scelte, lasciando fuori gente come Borriello, Sau, Farias, Joao Pedro e Padoin, tanto per citarne alcuni. Ha gestito situazioni complicate come il caso Storari, ha tenuto in pugno uno spogliatoio con tanti “galli” dentro, facendoli convivere senza strappi. Qualche mugugno c’è stato ma mai al di fuori delle mura di Asseminello. Si è sempre assunto le responsabilità in prima persona, proteggendo i giocatori, anche quando erano indifendibili. Atteggiamento che i soprattutto “senatori” hanno apprezzato.

Perché no. Uno dei problemi irrisolti della gestione Rastelli è quello dei gol subiti. Troppi. 41 nella trionfale stagione in B (praticamente uno a partita), 75 in quella dell’esordio per il tecnico in serie A a una giornata dalla fine. Balza agli occhi anche un altro dato: nelle gare esterne i rossoblù non sono mai riusciti a tenere la porta inviolata. Qui entra in ballo l’equilibrio di squadra che spesso è mancato, agevolando il compito degli avversari. La timidezza contro le big del campionato è un altro appunto che può essere mosso al mister. E per finire le tante goleade subite. Sta proprio qui il nocciolo della questione. Una squadra che si deve salvare non può avere una difesa colabrodo. Quest’anno è andata bene, ma quando si prendono tanti gol, solitamente si finisce col retrocedere.

Le alternative. Il nome dell’ex ct Cesare Prandelli è stata un’invenzione. E anche la pista Andrea Stramaccioni non sembra percorribile. Se il Cagliari decidesse di divorziare da Rastelli, uno dei possibili sostituti potrebbe essere Francesco Guidolin, reduce da un’esperienza nella Premier League. È il nominativo che circola con più insistenza in queste ore. Priva di fondamento, invece, l’indiscrezione che vorrebbe Delio Rossi come prossimo titolare della panchina rossoblù. La palla passa a Tommaso Giulini. Il presidente deciderà a bocce ferme e in questo momento la conferma del mister è la soluzione con la percentuale più alta.

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