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Solo applausi per il commiato del Banco

di Andrea Sini
Solo applausi per il commiato del Banco

Oltre 400 tifosi hanno salutato giocatori, dirigenti e staff: «Potevamo fare di più? Forse, ma abbiamo dato sempre tutto»

19 maggio 2017
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SASSARI. “Il successo non si misura dalle vittorie. Grazie Giganti”. Non c’è gara4, al palazzetto, perché i playoff sono ormai alle spalle e la stagione è terminata, ma lo striscione srotolato dal gruppo Orgoglio biancoblù è la perfetta sintesi della serata di commiato della Dinamo edizione 2016-’17. Oltre quattrocento fedelissimi hanno risposto presente all’invito della società biancoblù. Prima della cena sociale e del rompete le righe ufficiale, giocatori, dirigenti e staff hanno sfilato sul parquet per i saluti di rito.

Un po’ di delusione nell’aria, ma nessuna traccia dei veleni riversati sui social da una parte dei tifosi all’indomani dell’eliminazione dalla corsa scudetto per mano della Dolomiti Energia Trento. Standing ovation per Trevor Lacey e ovazione per Jack Devecchi e Brian Sacchetti (“Il nostro grande guerriero”, come recitava un altro striscione), ma grandi applausi per tutti i componenti del roster guidato da Federico Pasquini. «Spiace avere finito così presto in questa maniera – ha detto il coach –. In questi due giorni ho provato molta rabbia, ma già ora, con la mente un po’ più fredda, se riguardo indietro penso che questi ragazzi vadano soltanto ringraziati. Siamo riusciti a girare una stagione che era partita male. Abbiamo fatto una fase con 12 vittorie su 16. L’aspetto importante su cui va messo un punto è il fatto che ho visto sempre tutti dare il 110 per cento in campo. A parte le trasferte di Atene e Istanbul, nessuno ci ha mai schiacciato».

«Il gruppo è stato la nostra forza – ha confermato Devecchi –, nei momenti di difficoltà abbiamo tirato fuori tutto. Dispiace davvero per il finale, avremmo potuto fare qualche passo in più. Rispetto all'anno scorso, in cui forse c’erano troppe figurine, stavolta avevamo in squadra solo gente che si sbatteva». «È stato un anno bellissimo per me e per la mia famiglia – ha detto Dusko Savanovic –. Sicuramente voi tifosi vi sareste aspettati di più, e forse anche noi. È importante vincere, ma è importante anche avere costruito qualcosa di buono per il futuro».

E mentre David Lighty si mostrava sorpreso per il calore dei tifosi anche all’indomani dell’eliminazione, il presidente Stefano Sardara fa autocritica ma guarda avanti. «Questi ragazzi hanno fatto sì che ci proponessimo ancora ad alto livello. Lo scudetto e le coppe non hanno cambiato la nostra realtà economica, dobbiamo essere bravi ogni anno a fare tutto al meglio per poter competere con realtà più ricche. Su alcune cose, è vero, non siamo stati sufficientemente bravi. Ma sono orgoglioso di questa squadra e dei nostri tifosi».

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