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La ricetta del Ct Cassani «Serve programmare»

INVIATO A REGGIO EMILIA. «Programmazione, sin dal settore giovanile». I corridori azzurri non hanno ancora vinto una tappa. Anche la volata di ieri a Reggio Emilia non ha portato buone notizie, ma il...

19 maggio 2017
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INVIATO A REGGIO EMILIA. «Programmazione, sin dal settore giovanile». I corridori azzurri non hanno ancora vinto una tappa. Anche la volata di ieri a Reggio Emilia non ha portato buone notizie, ma il ct dell’Italbici, Davide Cassani, indica la via per la rinascita.

Cassani, gli anni d’oro sono lontani…

«Sì, anche perché molte delle nostre frecce correranno al Tour e penso a Trentin, Oss, Viviani, Ulissi, Brambilla, Aru. Abbiamo 4 corridori nei primi dodici in classifica, due esperti, Nibali e Pozzovivo, Cataldo e un giovane, Formolo. Ci dobbiamo accontentare».

Nella crono c’è stato l’incidente di Malori un anno fa: una mazzata al settore…

«Certo. Adriano è un medagliato mondiale. Lo recupereremo ma perderemo Quinziato, il campione italiano della specialità, che si ritirerà».

Negli sprint?

«È dura. Non ci sono Cipollini e Petacchi che al Giro salvavano da soli il bilancio».

Manca Viviani al Giro…

«In una squadra come la Sky può succedere. Puntavano alla classifica generale con Thomas e Landa, era chiaro che la presenza di un velocista come Viviani non era sostenibile. E che al Giro manchi il campione olimpico non è una cosa bella».

Gli altri?

«Beh, Nizzolo si è ritirato e ha pagato una condizione precaria, Modolo è stato male nella prima settimana. Ottimo Marezcko per i due ottimi piazzamenti, Ferrari bene. Ruffoni, ma si è tolto di mezzo da solo».

Cassani, quali sono le cause di questo momento negativo?

«Dicono che non ci sono squadre Pro Tour in Italia, ma ricordiamoci che la Bahrain e la Emirates sono team con una matrice italiana. Piuttosto il problema è che non ci sono imprenditori in Italia capaci di investire 15-20 milioni l’anno per fare una squadra competitiva».

E poi?

«Il ciclismo si è globalizzato, la concorrenza è aumentata».

Cosa fare per invertire la rotta?

«Puntare sui giovani, dando loro però, penso alla categoria under 23, corse competitive in Italia. Il ritorno del Giro under 23 va in quella direzione».

Torniamo al Giro: Pettilli della Emirates a Bagno di Romagna è andato forte.

«E pensare che un anno fa lo convocai in Nazionale quando nessuno se l’aspettava. I talenti ci sono bisogna scovarli».

Cassani, a chi toccherà rompere l’incantesimo azzurro al Giro?

«Visconti, Cataldo o Battaglin che tre anni fa vinse a Oropa, se centreranno la fuga giusta. Modolo e Mareckzo oggi si giocheranno l'ultimo sprint, sarà durissima. E naturalmente Nibali, il nostro asso». Gira e rigira si torna sempre allo Squalo. (a.s.)

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