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Dinamo Sassari, parla Sardara: «Questa squadra ci ha regalato un anno di emozioni»

di Mario Carta
Stefano Sardara
Stefano Sardara

Fuori dai playoff, rammarico e non delusione per il presidente della società biancoblù: «Al top in Italia e in Europa, la base per proseguire c’è»

18 maggio 2017
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SASSARI. Presidente Stefano Sardara, cosa resta oltre alla delusione e all’amarezza?

«La delusione no, quella non c’è. Resta l’amarezza perche siamo usciti prima di quanto speravamo, pensavamo di poter fare un altro turno. Poi, la storia insegna che può succedere tutto ma questo finale in ogni caso non offusca una stagione ricca di soddisfazioni per una squadra che ha fatto divertire e ci ha dato emozioni, si è qualificata per la Supercoppa, è stata finalista in Coppa Italia, ha centrato i playoff in campionato ancora una volta, ha sfiorato le Final Four di Champions e farà le coppe europee anche l’anno prossimo. La squadra ha fatto il suo compito quindi delusione no, ma l’amarezza resta».

E Brian Sacchetti, resta?

«Non vedo perché non dovrebbe, è sotto contratto..»

E Trevor Lacey?

«Non so. Non è nei programma della società far andare via Brian, entrambi saremo ben lieti di proseguire. Per Lacey è diverso, ma ci proveremo».

Coach Pasquini ha detto di volere puntare su uno zoccolo duro, dice di essere in piena sintonia con lei e dice di avere carta bianca. Conferma?

«Certo, è ovvio. Federico è il responsabile tecnico, sono contento del suo lavoro e quel che sostiene è corretto. Smantellare non è mai utile. Per varie vicissitudini, scudetto incluso, ci siamo ritrovati a doverlo fare ma siamo ripartiti. Quest’anno abbiamo patito un’assenza importante, quella dell’atletismo, e credo che per la prossima stagione ci muoveremo in quella direzione».

Non è che è mancato anche un po’ di talento?

«No, no. Fisicità e atletismo, sono mancati. Dusko lo vuoi discutere sul talento?».

E’ mancato anche qualcos’altro: un solo incasso playoff, in questa stagione.

«Non è una nota positiva ma quest’anno al di là dei playoff gli incassi sono stati in crescita. Fa parte del gioco, potevamo anche non qualificarci. Sfortunatamente abbiamo raggiunto il top della forma un mese prima del dovuto».

Marco Spissu rientra alla base? O è destinato a Cagliari nell’ipotetica squadra di A2 che si cerca di costruire lì?

«E’ un argomento che riguarda Federico. Però ora lasciamolo tranquillo, sta facendo i playoff. In ogni caso l’ipotesi Marco non riguarda la A2 e Cagliari, che sarebbe matricola e andrebbe costruita dalla base, mentre lui è già nella parte alta della gamma».

Il suo bilancio, alla fine?

«Positivo. Non posso dire altrimenti. Questa Dinamo ci ha emozionato e divertito. Ha avuto momenti up e down ma era la stagione della ripartenza, era la nascita di un nuovo ciclo eppure ci siamo confermati al top del basket italiano ed europeo».

Quale Europa, allora, l’anno prossimo?

«Da quinti nella regiular season in campionato rientriamo nei quattro posti Champions League Fiba. Saremo felici di ritrovarla».

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