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«Dobbiamo abituarci al loro gioco duro, adesso tocca a noi»

dall’inviato
«Dobbiamo abituarci al loro gioco duro, adesso tocca a noi»

Pasquini lamenta l’assenza di un metro arbitrale unico «Ma abbiamo fatto una grande partita, non siamo finiti»

15 maggio 2017
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TRENTO. Tra il basket e il wrestling preferisce di gran lunga lo sport che si gioca con la palla a spicchi. Ma ieri, suo malgrado, Federico Pasquini ha assistito a un confronto a metà tra le due discipline. «Io dico che una partita può anche diventare basket-wrestling, nei playoff capita, ma a quel punto non puoi fischiare contatti lievi. Non piango dietro agli arbitri – sottolinea il coach biancoblù – ma nell’ultimo quarto non c’è stata molta pallacanestro. Se questo è consentito siamo noi a doverci abituare a questo metro. Avevamo preso un buon ritmo, stavamo controllando, poi con il terzo fallo a Lacey per un contatto assolutamente lieve ho dovuto toglierlo. Lui in quel momento stava dominando e con la sua uscita il ritmo è cambiato. Non siamo stati più fluidi. Trento ha capito come giocare, mettendoci le mani addosso, ha avuto un’intensità notevole e questo ha fatto la differenza».

Pasquini fa comunque i complimenti ai suoi. «Ho visto una squadra pronta e presente – dice il tecnico-manager ferrarese –, andiamo a Sassari a giocare con la stessa durezza, sperando che ci venga concesso. A mio modo di vedere abbiamo fatto una grande partita, non ci siamo mai disuniti ogni volta che loro ci davano un cazzotto. Questa prestazione non è neanche lontanamente paragonabile a quella di venerdì. In questa gara ho rivisto la Dinamo degli ultimi 5 mesi, resto ottimista e penso che si possa giocare in una certa maniera per battere Trento».

La Dinamo poteva gestire meglio certe situazioni di bagarre? «Si affrontano la prima e la seconda difesa della stagione regolare, loro con l’intensità noi con un po’ più di tattica. Non ci si può aspettare partite particolarmente belle. Noi nel terzo quarto abbiamo creato 6/10 da 3 punti con il ritmo perfetto, con Lacey che stava creando grossi danni, ed è da questo che dobbiamo ripartire. Ci sono situazioni in cui possiamo giocare meglio, la nostra squadra ha cercato profondità, ma quando nei cambi difensivi ti fischiano sempre fallo sul mismatch allora si fa dura».

La Dinamo ha sprecato il vantaggio di 9 punti in pochi possessi. «Dovevamo gestire meglio quella situazione, ma con l’intensità di Trento basta poco per riaprire tutto. La chiave è il bilanciamento in attacco, in quella fase su un paio di palloni spizzati loro sono stati più bravi. Se loro giocano duro noi dobbiamo essere altrettante duri. Le nostre chances? Ragioniamo su gara3. Ci siamo trovati tante volte spalle al muro in questa stagione e abbiamo sempre reagito da squadra vera. Non faccio discorsi di percentuali, ma ho grande considerazione dei miei giocatori». (a.si.)

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