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La Juvenilia Uras scopre l’A1 Meloni: «Ora viene il bello»

La Juvenilia Uras scopre l’A1 Meloni: «Ora viene il bello»

URAS. Per la prima volta da quando è nata nel 1974, la Juvenilia Uras disputerà il campionato di serie A1 maschile di hockey su prato, un traguardo che ha scatenato grande entusiasmo nei 2800...

11 maggio 2017
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URAS. Per la prima volta da quando è nata nel 1974, la Juvenilia Uras disputerà il campionato di serie A1 maschile di hockey su prato, un traguardo che ha scatenato grande entusiasmo nei 2800 abitanti del paese.

«L'impresa in pratica nasce nel 2010 anno del nostro ritorno in A2, quando un ex giocatore del Suelli Michele Cirina, accettò di venire ad allenare la Juvenilia, dando anche il suo fattivo contributo sul campo - spiega Gesualdo Meloni, attuale vice allenatore della squadra - a lui poi si aggiunsero, sempre provenienti da Suelli, Giorgio Caria, Luca Pitzalis, Mauro Zedda e Stefano Fenu. Il loro fattivo contributo sia in termini tecnici che di esperienza fu assolutamente determinante, e per due stagioni consecutive siamo arrivati ad un passo dalla promozione. In entrambe le occasioni fu Bologna a impedirci il salto: la prima a Cernusco dove pagammo incredibili e incomprensibilierrori arbitrali, la seconda in casa loro, penalizzati dal cambiamento di formula deciso dalla Federazione».

Quest'estate non sono mancati i problemi. «Abbiamo perso ben otto giocatori del nostro organico tra cui i cinque citati in precedenza, andati tutti alla Ferrini, poi due a causa di seri infortuni e uno per motivi di lavoro. Per un attimo abbiamo anche pensato di non iscriverci al campionato, poi invece si è deciso di costruire una squadra formata solo ed esclusivamente da elementi locali, e conseguentemente di ridimensionare le ambizioni puntando ad un torneo tranquillo senza grossi traguardi da raggiungere».

L'idea di puntare su un allenatore straniero? «Un ex nostro giocatore, Slavik Paziuk ucraino (attualmente in forza al Suelli in A1) ci ha fatto il nome di Vassily Pivniuk, molto conosciuto ed apprezzato in Ucraina. Pivniuk ha dato una grande svolta anche dal punto di vista tecnico tattico, portando un sistema di gioco mai visto in Italia. Assieme a lui è arrivato anche Andryi Koschelenko, un giocatore dalle enormi doti tecniche e realizzative, come dimostrano le 27 reti messe a segno».

Per cercare di restare in A1 bisognerà organizzarsi per bene, fare le cose per tempo e una programmazione in linea con le possibilità economiche di un club che non naviga certo nell’oro.

«Per restare nell’èlite dell’hochey nazionale - conclude Gesualdo Meloni - anzitutto serve sistemare adeguatamente la struttura dove giochiamo le nostre gare interne ad iniziare dal terreno di gioco, su cui è praticamente impossibile giocarci. Ci vorranno chiaramente anche interventi per quanto riguarda l'organico visto il livello, decisamente superiore alla A2. Ma prima pensiamo a chiudere bene la stagione sabato a Savona».

Stefano Serra

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