La Nuova Sardegna

STINTINO. Quando 46 anni fa vedeva la luce lo Stintino nasceva anche Stefano Udassi, accomunati dagli stessi anni di vita e da una storica promozione che ha proiettato la società biancoceleste e il suo allenatore in Eccellenza. «Non eravamo la schiacciasassi del campionato, solo una squadra che seguiva una strada già tracciata dopo la buona annata precedente e con umiltà e determinazione ha tagliato un traguardo non preventivato ma ampiamente meritato».

E' raggiante il tecnico sassarese, mentre i suoi ragazzi dominavano il girone B di Promozione ha sempre mantenuto un profilo basso e ora vuole festeggiare alla grande un successo che personalmente aveva già colto nella stagione 2013-14, alla guida del Castelsardo. «Non c'erano ambizioni da primato ma siamo partiti alla grande - racconta, ripercorrendo le tappe della cavalvata stintinese - con 8 vittorie nelle prime 10 giornate. Abbiamo capito che ce la potevamo fare, anche se subito dopo abbiamo infilato 3 sconfitte che però sono state indolori per la classifica grazie al vantaggio accumulato. Vincendo a Luogosanto siamo ripartiti alla grande, con cuore e buona tenuta atletica e mentale. Nelle ultime settimane c'è stato qualche intoppo in trasferta - continua Udassi - ma con prove sempre all'altezza e non ho mai avuto paura di un crollo della squadra».

Dopo la vittoria la grande festa di Stintino, andata avanti fino a tarda notte per celebrare al meglio un incredibile exploit. «Niente di particolare, è stata solo gioia condivisa con la gente del paese».

Sandra Usai