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A Genna Silana è il popolo dei ciclisti amatoriali a regalare spettacolo

di Paolo Merlini
A Genna Silana è il popolo dei ciclisti amatoriali a regalare spettacolo

Oltre mille appassionati si sono dati appuntamento al crocevia del Supramonte. Tantissimi i biker giunti da ogni parte dell’isola, molti anche gli stranieri

07 maggio 2017
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GENNA SILANA (URZULEI). Il popolo dei ciclisti amatoriali si è dato appuntamento a mille metri d’altezza, nel crocevia del Supramonte dal quale si dipanano i sentieri che portano a un canyon tra i più profondi d’Europa, la gola di Gorropu, o alla Codula di Luna, la valle sotto la quale scorre il fiume che sfocia nella spiaggia dall’acqua smeraldina tra Baunei e Dorgali, Cala Luna. L’occasione è il Gran premio della montagna (Gpm) di Genna Silana, il più atteso della seconda tappa del Giro, che per la cronaca è stato vinto dall’eritreo Daniel Teklehaimanot; ma i protagonisti sono stati gli oltre mille appassionati giunti da tutta la Sardegna per salutare la corsa che sta stregando l’isola. Quale migliore occasione, allora, che la conclusione della Gpm nel tratto dell’Orientale sarda, la statale 125, tra Dorgali e Urzulei, uno dei percorsi più amati dai ciclisti di mezza Europa? E infatti una buona metà degli spettatori del Giro ha raggiunto il passo di Genna Silana in bicicletta, arrivando da ogni parte dell’isola, da Porto Torres a Oristano. Per non parlare dei tantissimi stranieri, svizzeri e tedeschi perlopiù, ma anche inglesi, francesi e statunitensi, impegnati come di consueto in questa stagione nei tour sulle strade costiere sarde.

Per tutti, nelle quattro ore di attesa della carovana rosa (l’accesso alla strada è stato chiuso alle 13, il gruppo dei velocisti è arrivato attorno alle 17), c’è stata persino l’ebbrezza di tagliare il traguardo sotto gli applausi del pubblico assiepato a bordo strada. Applausi dettati dal clima di cordialità e da un pizzico di ironia, va detto, riservati ai ciclisti di ogni età e sesso, con un occhio rivolto anche alle bici che venivano cavalcate. Così quando un simpatico amatore in sella a una cosiddetta “ciclomale” (bicicletta non eccelsa in vendita da Decathlon, fa notare un esponente dei Ciclisti turritani) ha tagliato il traguardo pochissimi minuti prima del vero vincitore (per chissà quale falla nella sicurezza della gara) e ha alzato le braccia in segno di vittoria come un professionista consumato, l’applauso del pubblico è scattato fragoroso e l’anonimo corridore ha avuto il suo momento di gloria.

Ma a parte i ciclisti amatoriali, veri protagonisti della giornata, il Gpm di Genna Silana è stata l’occasione per dare vita, forse per la prima volta in Sardegna, a lungo trascurata dal Giro d’Italia, a un momento di convivialità che più d’uno ha accostato, con le dovute proporzioni, al clima di festa e attesa che caratterizza storicamente alcune tappe di alta montagna del Giro, su tutte quella al passo di Pordoi nelle Dolomiti; questo anche se Genna Silana è un gran premio della montagna classificato come seconda categoria, cioè di non elevata difficoltà. E dunque gente di tutte le età, molte famiglie, picnic un po’ ovunque, trionfo dei selfie e delle foto ricordo davanti al traguardo. Molti i motociclisti (da segnalare la partecipazione del Lambretta club Sardegna) e numerosi anche i camperisti. Il bar Silana, storico avamposto del passo, e rifugio sicuro per i ciclisti che abitualmente solcano la strada, ha lavorato a pieno ritmo, con tanto di cameriere colorate di rosa dai capelli ai piedi. Per l’occasione è stata stampata anche una maglietta celebrativa dell’evento, che recita così: “Passo Genna Silana: nell’anno del suo centenario il Giro d’Italia passa per la prima volta sulla Ss 125 rendendola ancora più leggendaria”.

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