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Basket, c'è Dinamo-Orlandina e ritorna Drake: «Bello il passato, ma ci serve vincere»

di Andrea Sini
Basket, c'è Dinamo-Orlandina e ritorna Drake: «Bello il passato, ma ci serve vincere»

Il grande ex Diener sfida i biancoblù da avversario: «Sassari è casa mia, ma ora darò tutto per Capo d’Orlando»

14 aprile 2017
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SASSARI. La Sardegna come un’infanzia, Sassari come una seconda casa, ma il presente si chiama Betaland e la priorità assoluta è un posto nei playoff. Drake Diener guarda l’orizzonte dal lungomare di Capo d’Orlando, baciato dal sole della Sicilia, e si vede già in campo. Dinamo-Orlandina, in programma sabato sera alle 20,30 al PalaSerradimigni, racchiude una sfida nella sfida. «È sempre bello tornare a Sassari, che è sempre casa mia, e anche se non è la prima volta che affronto la Dinamo da avversario, per me non sarà mai una partita come le altre».

Tre stagioni esaltanti, in Sardegna, dal 2011 al 2014, fianco a fianco con il cugino Travis a formare una delle coppie meglio assortite e più temute della serie A dell’ultimo decennio; 113 gare di campionato, 1987 punti segnati (17,6 di media), 269 triple infilate, con il 44% e la perla finale, con l’annata da Mvp del campionato, a 18,9 punti di media con un fantascientifico 50% da 3 e la conquista della prima Coppa Italia. «Sono annate indimenticabili, scolpite nella mia memoria – dice l’ala americana 35 anni –, a Sassari sono nati due dei miei tre figli e quando sono tornato per la prima volta da avversario, con la maglia di Reggio Emilia, l’accoglienza del pubblico è stato uno dei momenti più belli della mia carriera. Non vedo l’ora di essere in campo, perché solo là riesco a essere davvero concentrato, prima di quel momento non sarà facile pensare esclusivamente alla mia solita routine pre-partita».

Quello di sabato è un vero e proprio scontro diretto in chiave playoff. Entrambe le squadre lo affronteranno senza il loro miglior giocatore (mancheranno la guardia Lacey per la Dinamo, l’ala Archie per i siciliani), ma se i sassaresi arrivano da tre vittorie di fila, la Betaland non è in un momento particolarmente felice. «Arriviamo da tre sconfitte consecutive – spiega Drake Diener – e, come sapevamo, abbiamo anche la prospettiva di un finale di regular season con un calendario decisamente complicato. Abbiamo perso a Varese, che in questo momento è un campo difficilissimo, contro Reggio Emilia e a Pistoia. Siamo corti nelle rotazioni, abbiamo tre lunghi e uno di questi, Nicevic, sinora ha giocato pochi minuti di media. Ma siamo vivi, siamo stati capaci di vincere in casa di Brescia con appena 7 uomini».

Qual è il segreto della Betaland? «Siamo un bellissimo gruppo – assicura l’ala di Fond du Lac –, tutti altruisti e pronti ad aiutarsi l’uno con l’altro. Abbiamo avuto problemi di infortuni, abbiamo salutato a metà stagione un fenomeno come Fitipaldo e nonostante tutto abbiamo vinto 14 partite. Siamo una buonissima squadra, l’ambiente di Capo d’Orlando è l’ideale per fare bene. Ora vogliamo fare quest’ultimo sforzo per cercare di entrare nei playoff».

A 35 anni e mezzo, Drake Diener ha l’esperienza per fare da chioccia. «Gioco tanto, spesso oltre 30 minuti, e ho la fortuna di avere vicino compagni con i quali è facile giocare, e siamo equilibrati, quindi non ho bisogno di fare 20 tiri a partita. La sfida di Sassari? In campo darò il massimo, come sempre».

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