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«Olbia ha le carte in regola per salvarsi»

«Olbia ha le carte in regola per salvarsi»

A tutto volley. L’esperto centrale Giuseppe Maiorca: «Mancano tre gare, dipende soltanto da noi»

12 aprile 2017
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SASSARI. C’è voluto il derby con la Solo Pellico 3P Sassari per tornare alla vittoria per l’Olbia, nella B maschile di pallavolo. Un risultato che mancava da ben sette turni alla squadra allenata da Andrea Schettino, ora costretta a lottare con le unghie per ottenere la salvezza.

«Sassari ormai sta pensando al futuro e facendo degli esperimenti – racconta il centrale Giuseppe Maiorca, uno degli elementi più esperti della squadra – per cui non c’è stata molta lotta. Ma a noi è servito per ritrovare fiducia, visto che dopo che perdi tante gare ti viene il “braccino corto”, e provare qualche variante alla nostra solita formazione. E poi ovviamente anche per i tre punti».

Un exploit però vanificato da quello della Bocconi Milano, che battendo Brugherio, terza forza del girone, è rimasta a soli due punti dai galluresi. «Un risultato che non ci aspettavamo – prosegue Maiorca – in questa fase della stagione si fanno sempre un po’ di conti, e questo non era previsto, quindi due punti non ci bastano di sicuro per salvarci. Sta a noi rimboccarci le maniche e provare a fare il meglio possibile nelle tre gare che rimangono. In questo momento la differenza la può fare l’aspetto motivazionale, anche più di quello tecnico».

Coma valuta la stagione della altre sarde? «Dall’Olimpia Sant’Antioco mi aspettavo un buon torneo, ma sta superando le aspettative. Come da Sarroch, visto l’organico, mi aspettavo qualcosa in più, dipenderà da come affronterà questo fine stagione. Di Sassari invece si sapeva che avrebbe sofferto molto».

Classe 1980, soprannominato “Birillo” per le sue non ineccepibili doti difensive ad inizio carriera, Giuseppe Maiorca ha ormai superato i vent’anni in campo. Con quali soddisfazioni? “Ho iniziato a giocare nel 1995 a Palau, e qualche campionato l’ho vinto, nel Garibaldi la Maddalena, ed anche qui ad Olbia. Ma le soddisfazioni più belle sono state quella dal punto di vista umano, infatti gli amici migliori li ho dentro la palestra».

Non è ancora arrivato il momento di smettere? «Ormai la pallavolo è passata in secondo piano rispetto al lavoro, avevo smesso per due anni, ma ho ripreso perché sentivo che qualcosa mancava. Quindi finché il fisico dice di sì continuerò. Poi il livello dipende da altri fattori».

Fabio Fresu

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