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Han subito in gol all’esordio in casa

di Enrico Gaviano
Han subito in gol all’esordio in casa

Il nordcoreano: «I miei idoli sono Ronaldo e Dybala. Sogno di segnare tanto»

10 aprile 2017
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CAGLIARI. La storia di Han Kwang-song sembra uscire dai cartoni animati. Tipo Holly e Benji. Perché solo nei manga giapponesi poteva capitare che un calciatore di un paese semisconosciuto calcisticamente (lì il Giappone, qui la Corea del Nord) potesse arrivare prima ad essere tesserato in una società italiana, poi a essere inserito nella rosa della prima squadra, quindi esordire in serie A (primo calciatore del suo paese a farlo, e dulcis in fundo, segnare alla sua prima apparizione davanti ai tifosi della propria squadra. Di Han, 19 anni che compirà l’11 settempre, magari non sapranno nulla nel suo paese, chiuso al resto del mondo da una cortina di ferro. Intanto lui ha già imparato l’italiano e anche l’etichetta. «Il gol? Sono tanto felice – recita a monosillabi assistito da uno degli addetti stampa del Cagliari –. E devo ringraziare tutti, la società, i compagni, mister Rastelli».

Han trova anche il tempo di ironizzare quando gli chiedono: perché sei andato ad abbracciare immediatamente Alves? Lui serafico: «Bruno è grande, molto grande. E’ stato il primo dei compagni che ho visto e quindi l’ho subito abbracciato».

Difficile far domande sul suo paese, anche se innocenti: festeggeranno il gol in Corea del nord: Han fa scena muta. Replica invece molto volentieri davanti alle telecamere della tv, quando gli viene chiesto intanto quali sono i giocatori a cui si ispira: «Mi piace molto Cristiano Ronaldo e in Italia Dybala. A cui penso anche di assomigliare un pochino».

Rassomigliare a Dybala dal punto di vista calcistico? I tifosi rossoblù sognano già ad occhi aperti. Del resto le premesse sono buone. Arrivato in Italia a febbraio e aggregato alla prima squadra, Han (che è il cognome) Kwang Song (il nome) ha subito stupito lo staff di Rastelli . E’ stato spedito con la Primavera al torneo di Viareggio, dove ha segnato all’esordio della squadra rossoblù nella gara vinta per 4-0 contro il Parma. Poi è stato convocato in prima squadra in tre occasioni. La prima, contro la Lazio, è rimasto in panchina. Nella seconda, la settimana scorsa a Palermo, Rastelli lo ha buttato in campo nei minuti finali. Ieri, infine, l’esordio al Sant’Elia, fra gli applausi del pubblico. Ha giocato 14 minuti e in extremis infilato il gol del 2-3 di testa, lui che altissimo non è (1,74). Una prima volta indimenticabile. Anche se lui non si vuole certa fermare qui. «Il mio obiettivo in Italia? Fare tanti gol».

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