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Tifosi in fila allo store ‘Repulisti’ nella Nord

di Roberto Muretto
Tifosi in fila allo store ‘Repulisti’ nella Nord

Le disposizioni del prefetto non fermano la corsa al biglietto

07 aprile 2017
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CAGLIARI. Dopo quanto successo a Sassari due settimane fa, quando i pseudo tifosi del Cagliari hanno messo a soqquadro la città, creando panico e momenti di grandissima tensione, era prevedibile che per la partita casalinga col Torino le misure di sicurezza sarebbero state rigide. La prefettura, seguendo anche le indicazioni dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, ha deciso di usare il pugno di ferro: allo stadio potranno entrare solo i possessori della tessera del tifoso. Restano salvi i diritti di chi aveva acquistato i biglietti (potranno essere utilizzati solo dai titolari che verranno identificati all’ingresso) nei giorni precedenti. È facile prevedere che il Sant’Elia sarà blindato e anche all’esterno sarà organizzatoto un servizio “speciale” per evitare disordini.

Allo Store. La novità è stata appresa dai tifosi rossoblù in mattinata. Una volta raggiunto il punto vendita si sono sentiti dire che per acquistare i tagliandi avevano una sola strada, sottoscrivere la Tessera del tifoso pagandola un euro. Inizialmente c’è stato un po’ di imbarazzo ma è durato solo qualche minuto. Un piccolissimo costo aggiuntivo che non ha fermato la corsa al biglietto, anche se i tempi di attesa si sono leggermente allungati e ai banconi si è creata un po’ di coda. La procedura è infatti dettagliata e l’iter non può essere bypassato. Bisogna inserire tutti i dati anagrafici nel terminale e fare una foto in modo che le persone all’interno dell’impianto siano facilmente identificabili. Il Cagliari non si è fatto trovare impreparato, ha rinforzato il servizio, fornendo tutte le spiegazioni necessarie. In pratica i sostenitori rossoblù sono stati presi per mano e guidati in tutte le operazioni previste.

Reazioni. Pochissime quelle scomposte, facilmente attribuibili a chi non ha i requisiti per stare nel mondo dello sport. La maggior parte ha accolto le nuove misure serenamente, consapevole che quanto accaduto a Sassari rappresenta una pagina nera, che non può essere cancellata ma che non deve ripetersi in futuro. Tra i veri tifosi c’è stato chi si è espresso così: «Per noi che andiamo allo stadio per divertirci e sostenere il Cagliari e non vogliamo essere associati ai delinquenti, non cambia proprio niente. Chi si rende protagonista di certi comportamenti è giusto che venga isolato e tenuto fuori da contesti dove è fuori luogo».

Il tifo sano. È probabile che la parte centrale della Curva Nord, solitamente occupata dalla tifoseria più “calda” e organizzata, domenica pomeriggio resti vuota. A Cagliari circolano voci che anche se la prefettura non avesse adottato un provvedimento così restrittivo, mirato a lasciare fuori gli scalmanati, nessuno degli appartenenti agli “Sconvolts” sarebbe entrato allo stadio. Ma ai rossoblù non mancherà comunque il sostegno dei supporter che occupano gli altri settori del Sant’Elia. Gli stessi che anche recentemente hanno sommerso di fischi gli artefici di cori poco gradevoli. Senza dimenticare che appena la scorsa stagione la tifoseria del Cagliari ha vinto il premio Rispetto e fair play in serie B. Un riconoscimento alla correttezza mostrata per l’intera stagione. Un dato che conferma come la stragrande maggioranza di chi ha a cuore le sorti della squadra rossoblù, siano persone che mettono l’educazione davanti a tutto.

La società. Il presidente Tommaso Giulini si augura di vedere anche domenica il Sant’Elia gremito. Fino a ieri sera i biglietti venduti erano circa undicimila compresa la quota abbonati. Questo significa che ne restano ancora poco più di quattromila. Forse non si registrerà il tutto esaurito come è successo nelle ultime due gare con Inter e Lazio, ma si andrà molto vicino. L’auspicio è quello di fare festa a fine partita, per la vittoria e per la salvezza matematica.

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