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Lacey trascina la Dinamo a Meo soltanto gli applausi

di Andrea Sini
Lacey trascina la Dinamo a Meo soltanto gli applausi

Un incredibile canestro segnato sulla sirena regala la vittoria in extremis ai sassaresi Grande accoglienza da parte del pubblico per il coach del Triplete, ignorato dalla società

03 aprile 2017
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SASSARI. Lo scatto del centometrista, la coordinazione del triplista, la potenza del running back di football americano. Trevor Lacey, campione uno e trino, corre a perdifiato, fa tutto il campo in 4 secondi e spiccioli e si lancia in un terzo tempo da record, segnando sulla sirena il canestro della vittoria. La Dinamo batte l’Enel Brindisi 79-78 e questo canestro è l’orgasmo finale per un palazzetto che ieri pomeriggio ha vissuto due ore di emozioni da stendere un cavallo.

Una giornata particolare. La talentuosa combo guard americana si prende con la forza la prima pagina di questa giornata speciale, regalando alla squadra di Pasquini una vittoria fondamentale e a un certo punto insperata in chiave playoff. Dal +19 al -3, sino al colpo di coda finale. Il tutto nel giorno del ritorno a casa di Meo Sacchetti: il leggendario coach che ha portato la Dinamo dalla A2 allo scudetto, ora alla guida di Brindisi, ha ricevuto da parte del pubblico l’accoglienza che meritava, ma è stato completamente ignorato dalla società sassarese, che ieri ha segnato forse il più grande autocanestro della propria storia. Non una targa, non una maglia, non un saluto. I rapporti tra il coach e Stefano Sardara non si sono mai ricomposti dopo l’esonero di un anno e mezzo fa, ma nessuno si sarebbe aspettato una scelta come questa, autolesionista anche dal punto di vista dell’immagine.

Fuochi d’artificio. Pasquini rispolvera il quintetto "fisso" dei mesi scorsi, con Bell, Lacey, Devecchi, Sacchetti e Lydeka. I primi minuti più che una partita sono una gara di tiro da 3 punti: nei primi 4 minuti ne piovono ben 6, tre per parte, con la Dinamo che fa centro con Devecchi e due volte con Bell. Sul 13-13 le difese si riorganizzano, entra in campo il “quintetto B” e il palazzetto si infiamma per il duello Lawal-Samuels. Il centro della Dinamo si presenta con 7 punti di fila, che permettono al Banco di arrivare alla prima sirena sul 20-18. Si procede a piccoli strattoni: Lawal annulla Samuels sui due lati (24-21), Moore riporta avanti i salentini (24-26), Lacey si infiamma e va due volte sino al ferro per siglare il 30-28 a 5’46” dal riposo. La difesa manda in tilt il gioco dell’Enel, che però stringe i denti e arriva a metà gara con uno svantaggio minimo (35-34) che lascia l’amaro in bocca ai sassaresi.

Doppio uragano. L’avvio del terzo quarto è una fotocopia del primo, con le triple che fioccano: Brindisi fa centro con Carter e Moore e mette per un attimo la freccia (38-40). La Dinamo risponde con uno schiaccione di Lawal e tre centri di Bell da oltre l’arco (46-40). Meo chiede timeout ma la Dinamo ruggisce in difesa e accelera in attacco: la tripla di Brian Sacchetti scagliata da un metro da suo padre chiude un break di 16-0 e manda in orbita i sassaresi (54-40) . Brindisi si disincaglia da quota 40 soltanto con quattro tiri liberi, ma Lydeka e Savanovic salgono in cattedra e la Dinamo tocca il +19 (66-47). Al break di 28-7 della Dinamo i salentini rispondono con un’impressionante fiammata da 7-26: fanno tutto – o quasi – Goss e Moore, che si mettono a martellare dalla lunga distanza e riaprono completamente i giochi: la Dinamo prova ad aggrapparsi a Savanovic, ma la risalita dell’Enel è inesorabile: dal 66-55 a 8’24” dalla fine, al 70-66 a 4’39”, sino al sorpasso (70-71 a 3’38”). Stipcevic segna una tripla preziosa ma la squadra di Sacchetti è scatenata e Scott firma il 73-76. Pasquini ordina la zona ed è la mossa vincente. A 35” dalla fine la Dinamo ha la palla in mano con un punto di svantaggio, Savanovic sbaglia a 15”, Mbaye va in lunetta a 12" e fa 0/2. Lacey va in lunetta a 7" ed è sorpasso (77-76), Carter ci va a 4" e fa lo stesso (77-78). Mancano 4 secondi ed è il momento di Lacey, quello che alle olimpiadi ci potebbe andare in tre specialità diverse. Canestro, vittoria, gente che sviene. Che bella vittoria!

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